L'aereo russo precipitato in Egitto Morti 224 passeggeri. Avaria o Isis?

Sono terribili le prime ricostruzioni dell’incidente occorso all’aereo della Kogalymavia, compagnia low cost russa, precipitato sabato mattina nel Sinai. Il velivolo ha pagato caro un’avaria, presumibilmente al motore, scomparendo dai radar e cadendo tra le montagne egiziane, portandosi con sé i 224 passeggeri a bordo, la gran parte turisti russi che tornavano da un periodo di vacanze sul Mar Rosso, fra questi anche 17 bambini. Non si hanno notizie di superstiti, né, al momento, immagini dei rottami del volo 7K9268: il punto in cui, infatti, il mezzo sarebbe precipitato è proprio dove sono in corso i combattimenti tra l’esercito egiziano e la componente locale dell’Isis, situazione per la quale è stato sconsigliato a giornalisti e reporter di tentare di raggiungere il luogo della tragedia. A rendere ancora più drammatica la notizia è arrivata dai siti jihadisti la rivendicazione dello Stato Islamico («I soldati del Califfato sono riusciti ad abbattere un aereo russo nel Sinai», recita una dichiarazione), ma sia l'Egitto che la Russia hanno smentito con decisione che l'aereo sia stato abbattuto dai terroristi. E a proposito di un video pubblicato dai miliziani nel quale si afferma di riprendere «il momento della caduta dell’aereo russo», fonti di sicurezza egiziane hanno detto che il video «è stato chiaramente fabbricato, perché per abbattere un aereo a quell’altezza (oltre diecimila metri) i jihadisti dovrebbero avere armi sofisticate che certamente non hanno».
[Dove sarebbe caduto l'aereo]
Non è stato un attentato. Sembra quindi da escludere l’ipotesi attentato. Le notizie della tragedia aerea in mattinata si sono rimpallate tra sponda egiziana e russa e, se in un primo tempo l’allarme per la scomparsa del volo era rientrato, col passare dei minuti si è arrivati alla certezza, invece, della sua caduta. L’aereo era un Airbus 321 partito alle 5.51 di questa mattina da Sharm el Sheikh e destinato ad arrivare a San Pietroburgo alle 12.10. Ventitrè minuti dopo la partenza, però, si sono perse le tracce del velivolo: in un primo tempo i piloti hanno contattato i controllori del traffico aereo turco per un problema al sistema wireless di bordo, poi però è scomparso nuovamente.
Le ricostruzioni. Stando alle ricostruzioni egiziane, il pilota aveva chiesto un atterraggio di emergenza ad un altro aeroporto egiziano, poco prima di sparire dai radar. Era circa a 9400 metri d’altezza, poi ha iniziato a perdere quota. Dal Cairo annunciano comunque di aver avvistato i resti e di aver, poi, recuperato anche la scatola nera. Dalla Russia aggiungono che in rapido tempo il velivolo si è trovato a 1800 metri d’altezza: secondo Sergei Izvolsky, responsabile dell’agenzia d’aviazione russa, le comunicazioni sono state interrotte all'altezza di Larnaca, nell'isola di Cipro. «Da quel momento», più o meno 23 minuti dopo la partenza, «l'aereo non ha più ripreso i contratti e non è più apparso sui radar», ha spiegato.

Relatives react after a Russian airliner with 217 passengers and seven crew aboard crashed, as people gather at Russian airline Kogalymavias information desk at Pulkovo airport in St.Petersburg, Russia, Saturday, Oct. 31, 2015. Russia's civil air agency is expected to have a news conference shortly to talk about the Russian Metrojet passenger plane that Egyptian authorities say has crashed in Egypt's Sinai peninsula.(AP Photo/Dmitry Lovetsky)

Russian Emergency doctor comforts a relative of a passenger aboard the crashed Russian airliner with 217 passengers and seven crew aboard, as people gather at Pulkovo airport in St.Petersburg, Russia, Saturday, Oct. 31, 2015. Russia's civil air agency is expected to have a news conference shortly to talk about the Russian Metrojet passenger plane that Egyptian authorities say has crashed in Egypt's Sinai peninsula.(AP Photo/Dmitry Lovetsky)

A relative of the victims of a Russian airliner with 217 passengers and seven crew aboard has crashed, reacts at Pulkovo airport in St.Petersburg, Russia, Saturday, Oct. 31, 2015. Russia's civil air agency is expected to have a news conference shortly to talk about the Russian Metrojet passenger plane that Egyptian authorities say has crashed in Egypt's Sinai peninsula. (AP Photo/Dmitry Lovetsky)

People gather at the airline information desk at of Russian airline Kogalymavias desk at Pulkovo airport in St.Petersburg, Russia, Saturday, Oct. 31, 2015, after a Russian airliner with 217 passengers and seven crew aboard crashed. Russia's civil air agency is expected to have a news conference shortly to talk about the Russian Metrojet passenger plane that Egyptian authorities say has crashed in Egypt's Sinai peninsula. (AP Photo/Dmitry Lovetsky)
Le prime testimonianze. I primi racconti che arrivano dalla scena dell’incidente sono drammatici. Reuters è riuscita a contattare telefonicamente un funzionario di sicurezza, presente sul posto: «Abbiamo estratto almeno 120 corpi e gli altri sono ancora all'interno. Sentiamo molti telefoni che squillano, molto probabilmente appartengono alle vittime, e le forze di sicurezza li stanno raccogliendo e mettendo in una borsa». L’uomo parla di una scena letteralmente tragica, «tanti morti sul terreno, molti ancora legati ai loro posti a sedere», spiegando poi che il «si è spezzato in due: una piccola parte sulla coda che si è bruciata e una parte più grande che si è schiantata sulla roccia».
Il problema al motore. Ma più le ore passano e più emergono dettagli importanti. A partire dai problemi ad un motore dell’aereo che già da alcuni giorni erano stati denunciati. Fonti dell’aeroporto di Sharm riferiscono infatti che l’A321 «nell'ultima settimana l'aereo aveva richiesto più volte assistenza perché il motore non si avviava». Sta forse qui uno dei motivi per cui il Comitato investigativo federale russo ha scelto di aprire un’inchiesta sulla compagnia aerea, inserendo come causa proprio le “violazioni delle normative sui voli e sui loro preparativi”.