dopo mesi di emergenza

La carezza del Papa. Diana e Orlando del Bolognini raccontano l'incontro con Francesco

L’infermiera Epis e l’anestesista Sagliocco ricevuti dal Pontefice. «La sua ospitalità è fuori dal comune. È come se sapesse ciò che potevamo aver visto e vissuto»

La carezza del Papa. Diana e Orlando del Bolognini raccontano l'incontro con Francesco
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di Federico Rota

«Incontrare Papa Francesco ha rappresentato la conclusione di un percorso lungo e difficile, ma dal quale abbiamo imparato molto. Da Roma torno con uno spirito rinnovato». A descrivere l’udienza con il Santo Padre è Diana Epis, 34 anni, infermiera di area critica impegnata dal 2018 al pronto soccorso dell’ospedale di Seriate e sui mezzi Areu. Diana e il collega Orlando Sagliocco, medico anestesista di 43 anni, campano d’origine ma da tre anni al lavoro nel reparto di terapia intensiva del Bolognini, hanno fatto parte della delegazione composta da un’ottantina di medici, infermieri, sacerdoti e volontari lombardi che sabato 20 giugno è stata ricevuta dal Pontefice in Vaticano. «Sono tuttora incredula - racconta Diana -. Papa Francesco ci ha dimostrato un’ospitalità fuori dal comune. Ha voluto sapere chi eravamo, da dove venivamo e quale fosse il nostro lavoro. Dopo questo breve colloquio l’emozione ha preso il sopravvento e non sono più riuscita a parlare. Venendo da un territorio così pesantemente colpito dall’infezione mi sentivo quasi fuori posto pensando a tutte le chiusure che, in questo periodo, sono state espresse nei confronti di noi lombardi. Il suo è stato un gesto che mi ha profondamente colpito».

Il Papa ha voluto incontrare quanti si sono impegnati per curare, soccorrere e assistere i malati e le persone sofferenti. «Il mio colloquio con il Pontefice è stato stringato - aggiunge Orlando Sagliocco -, un saluto e infine un ringraziamento per il nostro operato, rivolto a ognuna delle persone che ho avuto il pregio di rappresentare in questa solenne occasione. Ho avuto riprova del fatto che, indipendentemente dalle attitudini di ciascuno in tema di spiritualità, il Pontefice riesce a dar prova di immenso carisma e capacità di comprensione, di empatia. La sensazione è che avesse ben chiaro cosa ognuno di noi poteva aver visto o vissuto».

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