La denuncia

La Cgil presenta un ricorso contro l'Ats: «Carenza di misure a tutela del personale»

Il sindacato: «Proprio nell’ente deputato alla tutela della salute all’interno dei posti di lavoro della nostra provincia, molto di tutto ciò è mancato»

La Cgil presenta un ricorso contro l'Ats: «Carenza di misure a tutela del personale»
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Grave assenza di informativa sindacale e, soprattutto, carenza di misure a tutela della salute e della sicurezza del proprio personale. Sono le ragioni alla base del ricorso verso l’Ats di Bergamo presentato dalla Fp Cgil di Bergamo al Giudice del lavoro giovedì 30 luglio. «Proprio nell’ente deputato alla prevenzione e alla tutela della salute e sicurezza del personale all’interno dei posti di lavoro della nostra provincia, molto di tutto ciò è mancato - attacca il sindacato -. E proprio in Ats, durante il periodo peggiore di emergenza sanitaria da Covid-19, si sono verificati numerosi episodi che ci hanno portato a depositare questo ricorso».

Secondo quanto denuncia la Cgil, l’Agenzia di tutela della salute non avrebbe adottato le misure necessarie a contenere l’infezione attraverso il distanziamento, i dispositivi di protezione individuali, l’adozione di misure di igiene delle mani e la sanificazione di locali e attrezzature.

«Ricordiamo che nell’Ats ci sono stati due morti (una dottoressa e un impiegato amministrativo) e un numero decisamente elevato di lavoratori si sono ammalati, contagiati dal virus Sars-Cov-2 - proseguono i sindacalisti -. Inoltre l’Ats, malgrado le sollecitazioni, ha concesso l’utilizzo dello strumento del lavoro agile in modo estremamente limitato, nonostante la normativa e le circolari ministeriali indicassero la strada dello smart-working come quella maestra e utile per garantire il distanziamento sociale, permettendo alle aziende di continuare ad erogare regolarmente i servizi, così come avvenuto in tanti enti del nostro territorio, a partire dal Comune di Bergamo».

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