Il futuro è qui

La classe operaia va in soffitta L’umanoide è entrato in fabbrica

La classe operaia va in soffitta L’umanoide è entrato in fabbrica
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Lo stabilimento Abb di Dalmine è un vero gioiello. Si producono interruttori e quadri elettrici di media tensione, ci lavorano 650 persone e c’è un laboratorio di ricerca d’avanguardia. Da qualche giorno c’è anche un operaio molto speciale (e infaticabile) all’opera nel reparto produzione: YuMi, primo umanoide collaborativo presentato dal gruppo industriale 4 anni fa a Zurugo. Un robot a doppio braccio pensato per una nuova era dell’automazione, progettato per l’utilizzo ad esempio nel montaggio di minuteria, in cui gli esseri umani e i gli automi eseguono congiuntamente le stesse operazioni. YuMi è l’abbreviazione di «you and me», cioè una collaborazione «tra me e te».

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In vendita dal 2015. YuMi è un vendita dal 2015. Il lancio commerciale avverrà infatti il 13 aprile 2015 durante l’Hannover Messe in Germania. È stato sviluppato in primo luogo per far fronte alle esigenze produttive di flessibilità e agilità dell’industria dell’elettronica di consumo, ma si resta ad altri settori di mercato. L’umanoide è dotato di vista e tatto e i dispositivi di sicurezza sono inseriti nella funzionalità del robot stesso in modo che possa operare senza gabbia di protezione. Ha la capacità di maneggiare qualsiasi componente, dai delicati elementi di precisione di un orologio meccanico da polso ai componenti di telefoni cellulari, tablet e computer; è in grado di svolgere operazioni con precisione e accuratezza tali da poter addirittura infilare il filo in un ago.

«Infinite possibilità». «YuMi cambierà in maniera rilevante la logica umana di fondo riguardo i processi industriali e produttivi», ha dichiarato Pekka Tiitinen, responsabile della divisione Discrete Automation and Motion di Abb. «Aprirà gli orizzonti a infinite possibilità. Siamo agli albori di un’entusiasmante nuova era dell’automazione industriale». Per Vegard Nerseth, responsabile mondiale del settore Robotica del Gruppo Abb, «battezzare il robot con il nome YuMi riflette lo spirito essenziale di questa collaborazione tra uomo e macchina, in cui i robot e gli esseri umani operano a fianco a fianco eseguendo mansioni che non avremmo mai immaginato prima».

 

 

Direttore d’orchestra. Anche se con la sua voce Andrea Bocelli ha incantato il teatro Verdi di Pisa, è stato soprattutto YuMi a rubare la scena al tenore toscano lo scorso 12 settembre: per la prima volta, infatti, è stato un robot a dirigere l'orchestra. La grande serata - dal titolo A Breath of Hope - del primo Festival internazionale della robotica, ha dunque visto come protagonista il prototipo a due bracci meccanici che volteggiavano in aria con tanto di bacchetta. Gli organizzatori della kermesse hanno spiegato in una nota che «è stato il maestro Andrea Colombini a impartire i movimenti necessari a YuMi, robot collaborativo in grado di lavorare a stretto contatto con addetti umani in totale sicurezza».

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