Io Viaggio vs Sab&co

Strana questione per i trasporti La concorrenza sleale della Regione

Strana questione per i trasporti La concorrenza sleale della Regione
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Negli ultimi anni, inquinamento e traffico hanno aumentato l’attenzione verso il trasporto pubblico. Molti lo ritengono, insieme alla mobilità green, la soluzione a molti problemi. Soprattutto nelle città, in effetti, il servizio è tendenzialmente migliorato. Fuori dai confini metropolitani, però, le cose non vanno nello stesso modo. Il sistema extraurbano è infatti sempre più in crisi: che vantaggi dà rispetto alla macchina? Realizzare le corsie preferenziali è impensabile e ci sono fermate, di media, quasi ogni chilometro in un territorio come quello bergamasco. Insomma, è un sistema poco efficiente e, di conseguenza, sempre meno utilizzato. A questi fattori, si aggiunge anche un costo del servizio non certo alla portata di tutti.

«Da Clusone vengo ogni giorno in città. E ho scoperto che l’abbonamento con Sab mi costa di più che la sottoscrizione del titolo regionale Io Viaggio Ovunque in Provincia, che mi permette di utilizzare ogni mezzo di trasporto pubblico in Bergamasca, non solo i mezzi Sab. Che senso ha?»: a chiederselo è Marco, studente di 18 anni. Effettivamente il suo ragionamento non fa una grinza: l’abbonamento annuale con la Sab per arrivare in città gli costa 670 euro (Tariffa F), a cui poi deve aggiungere l’abbonamento con Atb per raggiungere la scuola che frequenta. Alla fine paga oltre 870 euro (necessita di un abbonamento urbano 2 zone). Con il titolo “Io Viaggio Ovunque in Provincia”, invece, pagherebbe 86 euro al mese, che, moltiplicato sui dieci mesi di valenza dell’abbonamento annuale della Sab, fa 860 euro, con la possibilità di viaggiare ovunque e su qualsiasi mezzo in tutta la provincia orobica.

 

 

«Marco ha ragione, il problema c’è. Ed è così da diversi anni» ammettono dalla Sab. «Il fatto, però, è che non siamo noi a decidere le tariffe. Le decide la Regione dal punto di vista generale e poi è l’agenzia del Trasporto Pubblico Locale a renderle effettive. Noi non possiamo fare altro che rispettare ciò che ci viene imposto». In altre parole, la stessa Regione da un lato opera un ruolo regolatore sull’intero mercato dei trasporti lombardi, ma dall’altro lancia iniziative che vanno a minare quel mercato stesso, che è composto sia da aziende pubbliche che da aziende private, come la Sab, di proprietà del gruppo tedesco Arriva.

L’introduzione, nel 2013, del sistema “Io Viaggio Ovunque in Lombardia”, poi declinato sulle singole province, ha creato un danno enorme alle aziende di trasporto locale extraurbano, che prendono sì una percentuale su ogni titolo regionale emesso, ma certamente ben inferiore alla cifra che prenderebbero dalla sottoscrizione degli abbonamenti. «Per i cittadini questo è naturalmente un buon servizio – ammettono dall’azienda con sede in Piazzale Marconi –, ma a noi viene chiesto di effettuarlo, praticamente, in perdita».

A confermare il crollo del sistema pubblico extraurbano ci sono i dati di crescita del...»

 

Per leggere l’articolo completo rimandiamo a pagina 5 di BergamoPost cartaceo, in edicola fino a giovedì 9 agosto. In versione digitale, qui.

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