La difesa di Massimo Bossetti avrà accesso alle copie delle foto e dei dna raccolti
Le immagini riguardano gli indumenti della ragazzina e i venticinquemila tracciati genetici raccolti durante l'indagine

Il legali di Massimo Bossetti - condannato in via definitiva per l'omicidio di Yara Gambirasio, rapita a Brembate di Sopra e poi trovata morta nel campo di Chignolo d'Isola nel 2010 - potranno visionare le copie delle foto degli indumenti della ragazzina al momento della sparizione, così come tutti i dati relativi ai Dna raccolti nel corso delle indagini.
A stabilirlo è stato, martedì 17 giugno, un provvedimento del Tribunale di Bergamo che fa seguito a una decisione della Corte d'Assise del 27 novembre 2019.
Le copie delle foto di indumenti e Dna
I materiali messi a disposizione dei legali di Bossetti sono copie degli scatti ad alta definizione dei vestiti di Yara e dei tracciati elettrografici (ovvero la rappresentazione grafica delle analisi del materiale genetico) dei reperti analizzati dal Ris di Parma. Ad analizzarle sarà il consulente degli avvocati di Bossetti, Marzio Capra.
Il carpentiere di Mapello, in carcere da 11 anni ma con a carico una condanna all'ergastolo, si trova nel penitenziario di Bollate. Dopo la recente intervista rilasciata a Francesca Fagnani per Belve Crime torna quindi a far parlare di sé, per un'operazione dei suoi legali che, almeno da quanto dichiarato dall'avvocato Claudio Salvagni al Corriere Bergamo, si starebbero muovendo sulla base di un'idea ben precisa e non starebbero perciò procedendo a tentoni.
La strategia della Difesa
Secondo quanto riportato da Adnkronos, il consulente della difesa concentrerà la sua analisi sugli slip su cui è stata ritrovata la traccia genetica mista, ovvero quella di Yara e del soggetto allora chiamato Ignoto 1, poi attribuita a Bossetti, ma anche sui leggings e il giubbotto. Qualora si dovessero individuare spunti importanti, potrebbero poi essere verificati sugli indumenti, custoditi con cura in una scatola.
La difesa del muratore di Mapello, però, si soffermerà soprattutto sull'analisi dei 25mila elettroferogrammi, che sono la rappresentazione grafica dei dati ricevuti dalla macchina di analisi del Dna.
L'obiettivo è individuare anomalie o picchi sottovalutati. Specie della traccia "31G20", che Bossetti continua a sostenere sia sua, per acquisire nuove prove e chiedere la revisione del processo.
Far trascorrere 6 anni da una sentenza alla sua esecuzione è inammissibile. Non si ha rispetto per la vita delle persone.
Ma se le prove e i reperti erano solidi cosa hanno da nascondere per non permettere ai difensori di poterli vedere...io qualche dubbio per un comportamento cosi me lo sto facendo e mi chiedo cosa hanno da nascondere????
Mi scusi sig.ra Franca. Ok il DNA, ma movente? Testimoni oculari dell' omicidio? E poi perché a distanza di anni viene data la possibilità di accedere a reperti fin ora inaccessibili?
Il DNA sull corpo di yara era di bossetti ..così la portato il vento ..Ma fatemi un piacere ergastolo a vita !
Congratulazioni al tribunale. Dalla sentenza del 2019 alla consegna nel 2025, solo sei anni dopo! Tanto la vita non è mica dei magistrati. Anche questo serà un caso con quello di Garlasco. Possibile che i magistrati non cerchino la verità , ma capri espiatori? Non c'è un processo "famoso" che abbia fornito le vere prove concrete di colpevolezza dell'imputato. Da Cogne a Garlasco, a Erba a Bossetti. Dopo 18 anni si riapre Garlasco, grazie a pochi magistrati coraggiosi (che fine faranno?) che vogliono guardare anche le altre piste, che non hanno guardato i loro predecessori. Lo stesso dovrebbero farlo per gli altri casi menzionati. Se risulatassero sbagliate le prove e le relative sentenze di Garlaco, ecc. pacgherebbero i magistrati che hanno lavorato male? Domanda pleonastica. Io sò io e voi non siete un c...!