La grande Cina compra pure i sogni 3,5 mld per gli studios Legendary
Che la Cina ci stia comprando un pezzo alla volta non è una novità. Negli anni più duri della crisi, col calare del prezzo di molte aziende occidentali, la superpotenza asiatica ha fatto valere la sua forza economica acquistando a prezzi ribassati tanti brand prestigiosi. In questo modo i capitali cinesi hanno iniziato a conquistare l’Europa un pezzetto alla volta: nel 2010 gli investimenti della Repubblica Popolare nel Vecchio Continente ammontavano a 6,1 miliardi di euro; nel 2012 sono saliti a 27. Nel 2014 è stato sfondato il tetto dei 100 miliardi di dollari investiti nel mondo e la tendenza non ha accennato ad invertirsi nemmeno nel 2015.
Il prestigio occidentale. Si sa, la Cina produce praticamente qualsiasi manufatto a prezzi più bassi rispetto ai nostri. Tuttavia, non riescono ad acquisire quel prestigio posseduto da molti marchi occidentali, costruito in lunghi anni di storia imprenditoriale caratterizzati da produzioni di qualità. Per questo i cinesi acquistano le nostre aziende più prestigiose: vogliono far propria la storia, la cultura e la qualità della vita occidentale, oltre che i soldi. E non è quindi un caso che ad essere acquisiti siano stati spesso i marchi del lusso, della moda, dei gioielli. Per citarne solo alcuni italiani: Krizia, Ferretti yachts, Miss Sixty, Cerruti, Desmo, Benelli, e tanti altri.
Ora il cinema. Insomma, la storia europea si può vendere «un tanto al chilo» (per citare un disco dei Genesis); non c’è nulla che non sia in vendita, di fronte a vagonate di moneta sonante. Adesso pure la cultura, intesa nel senso di sensibilità artistica, sedimentazione di valori e sentimenti comuni, i gusti letterari, artistici, musicali, cinematografici che hanno segnato la nostra lunga storia. È infatti arrivata la notizia dell’acquisto di uno studio hollywoodiano da parte di una holding cinese: è la Dailan Wanda di Wang Jianlin, l’uomo più ricco di Cina, che ha rilevato gli Studios Legendary per 3,5 miliardi di dollari. Il gruppo ha diversificato l’investimento, ritirando anche il gruppo di sale cinematografiche AMC. Mirano anche allo sport: sono diventati suoi il 20% dell’Atletico Madrid e il gruppo Infront, che gestisce anche i diritti della Serie A. La società ha così commentato: «Si tratta della più grande acquisizione della Cina nel settore della cultura fino a oggi». I nostri sogni, per l’appunto.
Gli Studios Legendary. Ad oggi non è ancora tra le case di produzione più forti di Hollywood, ma la Legendary ha una sua storia più che rispettabile. Non è paragonabile alle major storiche, quelle che hanno scritto la storia del cinema hollywoodiano come la Paramount, la 20th Century Fox, la Warner Bros., la Columbia, la Disney, la Universal. Legendary è nata da poco, nel 2005, ma ha già fatto qualche buon film. Tra i successi maggiori, vanno annoverati la trilogia di Batman realizzata da Christopher Nolan e recentemente i successi Interstellar, Pacific Rim, Godzilla, Inception. Per capire il giro d’affari (e di sogni) che passa per le mani della Legendary, basta leggere alcuni film prodotti nel 2015: Jurassic World e Fast & Furious 7, incassi di 1,669 e 1,515 miliardi di dollari, rispettivamente.
Il cinema in Cina. L’acquisizione di Legendary rientra anche nel processo di crescita del mercato cinematografico cinese. Nel 2015 l’incasso totale nelle sale del paese di Xi Jinping ha raggiunto i 6,8 miliardi di dollari (secondo solo a quello americano, pari a 10,4 miliardi); la crescita è stata vertiginosa rispetto ai 4,8 miliardi del 2014. Insomma, un mercato in fortissima espansione, che potrà ora godere di nuove facilitazioni. Si spiega infatti sul Sole 24 Ore che d’ora in poi la Legendary potrà godere di uno status privilegiato per distribuire i suoi film in Cina.