In italia sono 59mila

La grande riscossa degli asini

La grande riscossa degli asini
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All’inizio del Novecento in Italia ce n’erano un milione. Poi la progressiva meccanizzazione dell’agricoltura l'ha portato a una marginalizzazione, sino a quasi all’estinzione. Stiamo parlando dell’asino, animale umile e tanto bello nei ricordi, quanto dimenticato da una civiltà che vuole correre sempre di più e poco si adatta ai suoi ritmi lenti e pazienti. Eppure, negli ultimi anni l’asino sta vivendo un’inattesa riscossa, che riempie di gioia il cuore anche a noi che l’abbiamo un po’ tradito. È pur sempre l’animale così caro ai racconti evangelici, ma anche al grande libro di Collodi, per via dell’avventura di Pinocchio e Lucignolo.

 

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Un motivo poco allegro. L’asino ritorna, e il fenomeno viene studiato persino da sociologi come Francesco Soletti, docente alla Bicocca di Milano. Oggi gli esemplari delle circa 12 razze italiane sarebbero circa 59mila. «Dal 2007 sono aumentati del 90 per cento», assicura Roberto Moncalvo, presidente di Coldiretti, «e vivono un momento di riscossa che ha salvato dall’estinzione molte razze». In realtà il motivo principale della riscossa non è dei più felici. È infatti un motivo di carattere gastronomico. Da qualche anno a questa parte le carni di asino sono entrate in particolare nei menù della cucina agrituristica che sta conoscendo una grande successo riscoprendo piatti della tradizione. E nel passato le carni magre dell’asino erano parte dell’alimentazione di molte cucine regionali. In Piemonte c’era il tupolone, polpa macinata con verze; in Veneto la pastissada de musso, spezzatino cotto nel vino rosso. In Lombardia invece, lo stufato d’asino che richiede un taglio di spalla, da steccare con lardo, vino rosso, spezie, chiodi di garofano, noce moscata e cannella.

 

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Le proprietà del latte d'asina. Non ci sono solo le carni, per fortuna dell’amico asino. Oggi va molto forte anche il latte. «La spinta maggiore allo sviluppo degli allevamenti», spiega sempre Moncalvo, «è arrivata dalla produzione lattiera perché è un’alternativa al latte di mucca: ogni anno nascono in Italia 15mila bimbi con allergie a questo tipo di latte». E il latte di asina è un perfetto sostituto per i neonati intolleranti alle proteine del latte vaccino e caprino. Il liquido ha una composizione simile a quello materno, è utile per chi non può allattare al seno. Del resto già Plinio il Vecchio nella sua Naturalis Historia tesseva le lodi di questo latte, per la sua composizione molto vicina a quello umano. Il latte d’asina è anche alla base di prodotti cosmetici: del resto i suoi effetti benefici erano ben noti a due star dell’antichità come Poppea e Cleopatra che nella latte d’asina facevano addirittura il bagno per mantenere la pelle sempre giovane.

 

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Perfetto per la pet therapyA proposito di effetti salutari, l’asino vive un momento di riscossa anche per un motivo socialmente molto nobile. È quella che viene chiamata onoterapia, una pet therapy per bambini diversamente abili (ma non solo) che pone proprio l’asino al centro del progetto di relazione e di recupero. La taglia ridotta, la morbidezza del manto, la pazienza e la lentezza di movimento lo rendono un animale amico che accompagna alla perfezione tutti i delicati percorso di recupero, in particolare motorio. L’asino è davvero un grande amico di tutti.

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