La Lega chiede bus diversi per italiani e migranti. Angeloni: «Che schifo, l'apartheid a Bergamo»
La proposta è contenuta nella petizione che ha raccolto 714 firme e che è stata depositata in Prefettura per chiedere la chiusura del centro di accoglienza a Botta di Sedrina
«L'apartheid a Bergamo. Siamo nel 2020, non nel 1964 in Mississippi». Non cela la sua indignazione l’assessore del Comune di Bergamo Giacomo Angeloni nel commentare quelle che a suo giudizio sono «allucinanti soluzioni sul trasporto pubblico», avanzate dalla sezione della Lega di Sedrina.
https://www.facebook.com/giacomo.angeloni/posts/10217556809823425
Il Carroccio ha infatti consegnato nella giornata di venerdì 4 settembre in Prefettura una petizione che ha raccolto ben 714 sottoscrizioni, nella quale si chiede con forza la chiusura del centro di accoglienza “casa San Giuseppe” (l’ex casa dei ritiri) a Botta di Sedrina. Nella raccolta firme, oltre ad una serie di disagi vissuti dai residenti della Val Brembana a causa di comportamenti poco consoni dei richiedenti asilo, si esprime anche il timore che con la riapertura delle scuole i ragazzi possano restare senza posto sugli autobus vista «l’alta affluenza degli “ospiti” che usufruiscono del pullman». Da qui l’idea di «far utilizzare dai richiedenti asilo il trasporto pubblico in orari diversi da quelli dei mezzi che trasportano gli alunni degli orari scolastici».
Insomma, secondo questa proposta, le persone extracomunitarie che hanno la necessità di utilizzare il pullman negli orari di punta per raggiungere per i più svariati motivi la città dovranno mettersi l’anima in pace. O aspetteranno quello successivo, oppure potranno sempre andare a piedi, oppure con un altro mezzo. «I parlamentari Ribolla e Belotti sostengono l'iniziativa – conclude il messaggio pubblicato su Facebook da Angeloni -. Che schifo bisogna reagire con forza!».
Indipendentemente dal periodo storico e senza voler entrare nel merito di una proposta avanzata da un partito che da sempre ha espresso una chiara e ben precisa linea politica in merito all’immigrazione, una cosa appare scontata: proporre viaggi separati sui mezzi pubblici tra italiani e richiedenti asilo per risolvere i possibili disagi legati a episodi poco decorosi può forse essere la soluzione più rapida, ma che sposta solamente il problema senza risolverlo.