La lettera del pediatra di Albino al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella
Il dottor Marco Capolari ha preso carta e penna: «Concedere a un genitore di accompagnare all’esterno un figlio ha inevitabilmente come risultato immediato la riaccensione e il propagarsi della infezione»
di Fabio Gualandris
Ieri, mercoledì 1 aprile, il dottor Marco Capolari, residente a Bergamo e pediatra di famiglia ad Albino, a seguito della nota del Viminale del 31 marzo secondo la quale i bambini «possono uscire con un genitore», si è sentito in dovere di scrivere al Presidente della Repubblica per lanciare un allarme. Mattia, figlio del dottor Caporali ha reso pubblica - su Facebook - la missiva, introducendola con queste parole: «Grazie papà per avermi permesso, per una volta, di divulgare qualcosa di tuo. Spero che qualcuno possa capire quanto sia importante comportarsi in un certo modo. Condividere in questa occasione sarebbe davvero fondamentale». Scrive il medico:
Sono il dottor Marco Caporali, residente a Bergamo. Esercito l’attività Pediatra di Famiglia (con aggiunta specialità in Pneumologia) in Albino, importante cittadina della Valle Seriana, zona tristemente nota per essere sede della maggior concentrazione di patologia da Coronavirus. Il numero delle vittime reali nella provincia di Bergamo è certificato ormai in circa 5000 al 31.03.20. E non è terminata l’emergenza. Non è questo mio scritto rivolto a sottolineare le gravi inadempienze delle prime giornate (pure numerose), ma per evitare che si compiano oggi scelte gravemente dannose nei confronti dell’arginamento della epidemia. Concedere a un genitore di accompagnare all’esterno un figlio ha inevitabilmente come risultato immediato la riaccensione e il propagarsi della infezione. Il pericolo maggiore non si creerebbe solo all’esterno, ma soprattutto nei momenti in cui adulti e bambini si troveranno strettamente riuniti sulle scale. Il contagio sarebbe inevitabile. Come ha più volte ricordato il prof. Locatelli (che ci tiene a sottolineare la sua professione di medico pediatra), vanno tutelate le fasce più deboli; non bisogna in nessun modo correre questo rischio. Se si vuole raggiungere un risultato positivo non è certo allentando le misure che ci si riuscirà. Al contrario, vanno prolungate, se non rafforzate. Nella speranza che questa mia riflessione giunga a chi può fattivamente intervenire, porgo i deferenti saluti al Presidente della Repubblica Italiana.
Nella stessa giornata, il sindaco di Albino Fabio Terzi, citando come fonte l’ufficio anagrafe comunale, ha reso noto che è di 150 il numero definitivo dei decessi avvenuti nel suo Comune nel mese di marzo. Nello stesso periodo dello scorso anno furono 21.