Crollo dei dati

La Pasqua ha frenato le vaccinazioni: in Lombardia se ne sono fatte appena settemila

Sabato 3 aprile sono state somministrate 33.781 dosi, il giorno successivo oltre 25mila in meno. E anche a livello nazionale la situazione è stata desolante...

La Pasqua ha frenato le vaccinazioni: in Lombardia se ne sono fatte appena settemila
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Nelle ultime settimane si era parlato di vaccinazioni no-stop, di centri vaccinali operativi sette giorni su sette, 24 ore su 24, della volontà di accelerare la campagna vaccinale. Ma la realtà, spesso, è ben diversa, come dimostrano i dati riportati dai colleghi di PrimaSaronno: a Pasqua in Lombardia si è toccato il minimo delle dosi somministrate da febbraio, e in tutto il Paese non è andata meglio.

La Pasqua frena i vaccini

Se siano mancate le forze in campo per somministrare o le presenze di chi il vaccino lo avrebbe dovuto ricevere, coi pochi dati resi pubblici, non è dato saperlo. Fatto sta che nulla può toccare le feste, come già dimostrò il polverone che si sollevò sull’ex assessore Giulio Gallera quando, all’avvio della campagna vaccinale dopo Natale, disse che non si potevano richiamare i medici dalle ferie. Nemmeno la necessità di vaccinare il più possibile e recuperare i ritardi accumulati nei primi mesi sembrano vincere il riposo delle festività.

Eppure, «le vaccinazioni proseguono anche oggi», aveva assicurato il governatore Attilio Fontana proprio domenica 4 aprile. Quello che dicono i numeri, invece, è che se non si sono fermate, poco ci è comunque mancato.

Sabato 3 aprile, in Lombardia erano state fatte 33.781 dosi, di cui 24.189 di Pfizer, 6.483 di Moderna e 3.109 di AstraZeneca; domenica 4 aprile, giorno di Pasqua, il crollo:7.294 dosi totali in Lombardia, di cui 5.426 Pfizer, 1.774 Moderna e solo 94 AstraZeneca.

Quanto c’entra la Pasqua e quanto la domenica, giorno già di discesa dei numeri di somministrazioni? Ebbene, domenica 28 marzo i numeri erano stati più che doppi: 19.922 dosi totali somministrate, di cui 10.348 Pfizer, 3.098 Moderna e 6.476 AstraZeneca.

Non è questione di dosi scarse

Si potrebbe pensare che lo stop sia arrivato a causa di poche dosi a disposizione. Un dubbio che, però, i dati sgombrano. Stando ai dati riportati da Il Sole 24 Ore, il crollo più importante ha riguardato il vaccino AstraZeneca, passato dalle 3.109 di sabato alle 94 di domenica. Ecco, in Lombardia al 4 aprile si contavano 318.810 dosi somministrate di AstraZeneca su 661.500 consegnate, quindi il 48,20 per cento.

Percentuale simile per Moderna, usata al 46,91 per cento con 98.691 dosi usate su 210.400 arrivate in magazzino. A pieno ritmo, insomma, si lavora solo con Pfizer: qui la percentuale di utilizzo è del 94,92 per cento con (sempre al 4 aprile) 1.331.952 dosi usate su 1.403.280 ricevute.

E fuori dalla Lombardia?

Il dato lombardo è solo uno specchio di quello che è il dato nazionale. A Pasqua si sono effettuate in tutto il Paese 92.816 somministrazioni contro le 211mila di sabato e le 159mila della domenica precedente. Numeri, anche fuori dai giorni festivi, ben lontani dalle 500mila dosi al giorno chieste (e annunciate) dal commissario straordinario all'emergenza Covid Figliuolo e che forse (si spera)  si vedranno a maggio. Va detto che, vista la situazione non certo da primi della classe della Lombardia (e dell’Italia), ci si sarebbe però aspettati numeri diversi.

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