La proposta di Belotti: «Allo stadio anche i 243 sindaci in ricordo delle vittime bergamasche»
Il deputato bergamasco leghista ha inviato una lettera al numero uno della Figc Gabriele Gravina: «Sarebbe una presenza, meglio se ufficiale con la fascia da sindaco, che darebbe un tocco di partecipazione simbolica di tutti i cittadini in una partita che vuole rappresentare un lento ritorno alla vita normale»
In occasione della partita di Nations League tra Italia e Olanda, in programma mercoledì 14 ottobre, perché non aprire le porte del Gewiss Stadium oltre che agli operatori sanitari anche ai sindaci bergamaschi in ricordo delle oltre seimila vittime del Covid nella nostra provincia?
La proposta, tanto semplice quanto diretta, è stata avanzata al presidente della Federcalcio Gabriele Gravina dal deputato leghista bergamasco Daniele Belotti. «Mi permetto di fare una richiesta – si legge nella lettera inviata al numero uno della Figc -, visto che questa gara è un omaggio alla gente orobica, sarebbe bello se oltre al personale sanitario fossero invitati anche i 243 sindaci della provincia, in rappresentanza di tutti i bergamaschi, ma soprattutto in ricordo degli oltre seimila morti della nostra terra. Una presenza, meglio se ufficiale con la fascia da sindaco, nella casa dell’Atalanta, cuore e orgoglio di Bergamo, che darebbe un tocco di partecipazione simbolica di tutti i cittadini in una partita che vuole rappresentare un lento ritorno alla vita normale».
«La partita di Nations League è un omaggio alla città simbolo del dramma del Coronavirus voluto dalla Figc e di questo non possiamo che ringraziare Lei e tutto il Consiglio Federale – aggiunge Belotti -. Apprezziamo lo spirito e le sue parole “Tornare a Bergamo è un atto doveroso per calcio, è un segno di speranza per tutti i tifosi. Relazionarsi e ritrovare la normalità è fondamentale: per Italia-Olanda auspichiamo una presenza significativa di pubblico, potrebbe essere la svolta per i tornei internazionali con il ritorno del pubblico negli stadi”. E ancor di più condividiamo la volontà di voler invitare, in una partita quasi a porte chiuse, i medici e gli infermieri che hanno messo l’anima, il cuore, e alcuni purtroppo la vita, nelle drammatiche settimane dell’epidemia».