«Un omicidio particolarmente efferato»

Gli investigatori: era una disabile la ragazza uccisa ad Albino

Gli investigatori: era una disabile la ragazza uccisa ad Albino
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Massacrata con 24 coltellate, probabilmente dall'ex marito e dalla sua amante. È finita così la vita di Sara El Omri, nata 19 anni fa ad Alzano Lombardo da genitori marocchini.  L'uomo, E.G.A., 25 anni, marocchino anche lui, attualmente senza fissa dimora, le ha teso un agguato martedì sera lungo la pista ciclabile della Val Seriana, ad Albino, all'imbocco dell'antico ponticello in pietra che conduce al piazzale dietro la fermata del Tram delle valli. Con lui c'era una sedicenne di nazionalità svizzera.

Secondo le prime ricostruzioni, lei l'avrebbe aiutato nel compiere il delitto: l'accusa è di omicidio volontario in concorso. I due si vedevano in segreto da almeno un anno, come rivela un controllo dei carabinieri effettuato diversi mesi fa proprio nelle stesse zone. Non è chiaro se Sara, che soffriva di disabilità fisica e psichica, sia stata attirata con una scusa verso il luogo appartato, oppure se vi sia stata trascinata a forza. Ma è certo che lì, lontano dalle luci del piazzale, la povera ragazza è stata colpita con violenza inaudita. «Un omicidio con modalità particolarmente efferate» ha sottolineato il comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Antonio Bandiera. E il fatto che fosse disabile «è un particolare che rende ancora più odioso il delitto», hanno aggiunto gli investigatori. Sara è stata raggiunta da fendenti all'addome, al torace e alle braccia: ha tentato di difendersi, ma è stato inutile. In un disperato tentativo di salvarsi, è riuscita a correre verso la strada, accasciandosi dopo pochi metri.

 

[La mappa del luogo in cui è stato rinvenuto il cadavere]

 

Le armi del delitto, due coltelli da cucina, sono stati trovati lì vicino. Uno, la lama lunga 25 cm, è stato abbandonato sul ponticello dagli assassini in fuga. L'altro, più corto, è stato ritrovato al mattino nel fiume. Sono già stati spediti ai Ris, che dovranno decifrare le impronte digitali per capire chi li ha impugnati: solo il marito, oppure anche la giovanissima amante? La sedicenne, secondo indiscrezioni (non confermate però dai carabinieri) sarebbe incinta. Un particolare che rafforzerebbe la pista passionale, che comunque sembra evidente a chi indaga. Sara si era sposata contro il parere dei genitori circa un anno fa, poi era tornata a vivere con loro a Cene, dopo il fallimento del matrimonio. Aveva invano tentato di riavvicinarsi al marito, diventando probabilmente un ostacolo a quella relazione scellerata. Il suo omicidio potrebbe esser stato pianificato, come pare suggerire il fatto che i due killer avessero con sé i due coltelli da cucina.

 

sara el omri

 [Sara El Omri, foto Facebook]

 

Caccia all'uomo. Quando Sara è crollata sull'asfalto, verso le 22.40, l'allarme è scattato immediato. Un passante ha chiamato il 112, sul posto si sono precipitate le pattuglie. Seguendo le tracce di sangue, si è arrivati al luogo dell'agguato. Poi il ritrovamento del coltello sul ponticello ha fatto intuire la via di fuga: lungo la ciclabile, verso Pradalunga. La caccia si è scatenata subito, con circa 60 militari impegnati a battere la boscaglia affiancati dalla polizia locale di Albino. La sedicenne è stata stanata per prima, verso l'una, nascosta dietro un cespuglio. Il 25enne ha resistito fino alle 4.10 quando, braccato anche dall'elicottero che illuminava il terreno, è stato bloccato nella zona industriale di Nembro, dove era arrivato dopo aver guadato il fiume. Si era arrampicato sul telone di un camion in un cortile, ma i carabinieri lo avevano visto poco prima, mentre attraversava i binari del tram. Sia il marocchino che la minorenne sono stati portati al comando di via delle Valli, dove sono stati interrogati a lungo prima di esser portati in carcere su disposizione della pm Raffaella Latorraca, che ha coordinato le indagini, e della procura minorile di Brescia. L'uomo è stato rinchiuso in cella a Bergamo, la ragazza, che è difesa dall'avvocato Pezzotta, al Beccaria di Milano.

Quello di martedì sera è il quarto omicidio avvenuto in provincia di Bergamo dall'inizio del 2015, come ha ricordato il colonnello Bandiera. Tutti a danno di stranieri. In Val Seriana è il secondo fatto di sangue in poco più di un anno: nel marzo 2014, in un capanno del Monte Bue, Isaia Schena aveva assassinato la ballerina rumena Madalina Palade.

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