lo stato d'agitazione

La sanità privata in piazza per chiedere il rinnovo del contratto di lavoro, attende da ben 14 anni

In piazza Vittorio Veneto un centinaio di manifestanti in rappresentanza dei circa 3mila dipendenti delle strutture bergamasche: «Situazione inaccettabile»

La sanità privata in piazza per chiedere il rinnovo del contratto di lavoro, attende da ben 14 anni
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Sono trascorsi 14 anni, ma ancora oggi gli addetti della sanità privata attendono il rinnovo del contratto nazionale di lavoro. «Una situazione inaccettabile», ha sottolineato il centinaio di manifestanti raccolti a Bergamo, in piazza Vittorio Veneto, dalle categorie sindacali di Cgil, Cisl e Uil in rappresentanza dei circa 3mila dipendenti delle strutture della provincia di Bergamo.

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Quest’oggi (lunedì 31 agosto) è infatti stato indetto lo stato d’agitazione da parte del personale del comparto della sanità privata per manifestare contro le centrali dei proprietari delle cliniche private, colpevoli di bloccare il rinnovo del contratto. «I datori di lavoro ci hanno sbattuto in faccia di nuovo, per l’ennesima volta, la loro arroganza e la loro strafottenza, nel modo più sleale e più bieco che potessero utilizzare – spiega Katia Dezio, della segreteria Cisl Fp -. Tutto questo non si può facilmente dimenticare, tantomeno perdonare. Si sono fatti investimenti solo strutturali, ma solo nei muri. Mai un ritocco agli organici, alle risorse umane, alla forza lavoro. Stiamo parlando di 3mila lavoratori che ogni giorno prestano servizio nelle cliniche della provincia, spesso punti dell’eccellenza della sanità lombarda, grazie all’impegno comunque profuso dai dipendenti e grazie alle munifiche elargizioni regionali in base agli accreditamenti».

Dopo una lunga trattativa, durata anni, sindacati e aziende avevano raggiunto un’intesa che avrebbe dovuto concretizzarsi entro la fine di giugno nella ratifica del nuovo contratto. Invece tutto si è fermato per l’opposizione di Aris (Associazione religiosa istituti socio sanitari) e Aiop (Associazione italiana ospedalità privata). Per questa ragione, vista la fase di stallo, i dipendenti della sanità privata hanno indetto uno sciopero per mercoledì 16 settembre. «Noi siamo persone serie, con tanta dignità, e con un senso del dovere al di sopra di ogni misura. Si tratta del nostro futuro e del futuro di tutta la sanità regionale e nazionale. Serve tutta la nostra forza – conclude Dezio - per far riconoscere a lor signori che esiste una sola sanità, retribuita allo stesso modo, con gli stessi diritti, oltre che agli stessi lavori e agli stessi requisiti».

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