Al velocista 10 milioni di dollari all'anno

La storia d'amore tra Puma e Bolt Quanto costa far guerra ad Adidas

La storia d'amore tra Puma e Bolt Quanto costa far guerra ad Adidas
Pubblicato:
Aggiornato:

L'uomo più veloce del mondo percorre i 100 mt in 9,58 secondi, i 200 mt in 19,19 e monta pneumatici (ops! scarpe) griffate "PUMA". Infatti, la casa tedesca ha deciso di battere sul tempo la rivale Adidas, prolungando il contrattato di sponsorizzazione con il "figlio del vento" Usain Bolt per la modica cifra di 10 milioni di dollari a stagione per i prossimi tre anni. La cifra iperbolica sborsata dalla casa del felino è solo l’ultimo attacco sferrato all’egemonia Adidas in campo sportivo. Dopo anni di appannamento, nei quali Puma ha vissuto nell’ombra della Sorella “maggiore” - non a caso Puma e Adidas sono state fondate da due litigiosi fratelli alla fine della Seconda Guerra Mondiale Adolf Dassler (Adidas) e Rudolf Dassler (Ruda, poi cambiato in Puma) -, la casa tedesca ha deciso di puntare tutto su una aggressiva attività di “shopping”, volta all’affiancamento del proprio brand alle più sfavillanti stelle del panorama sportivo mondiale. Bolt, in tutto questo, è stata sia la base che la ciliegina della torta che Puma ha confezionato per Adidas.

 

C

 

Bolt e Puma. Luglio 2002, Independence Park di Kingston, Giamaica, nella terra di Bob Marley i talent scout dell’azienda del felino, facendo un giro al Mondiale Juniores di atletica, hanno la felice (felice è riduttivo, meglio geniale) intuizione di proporre un contratto di sponsorizzazione al fresco vincitore dei 200 mt piani, un giovane Usain Bolt che a 15 anni e 332 giorni diviene il più giovane campione mondiale juniores della storia. Da lì in poi sarà un legame a filo doppio: Bolt si prenderà cura dell’immagine di Puma, quale suo ambasciatore nel mondo, e Puma ricambierà prendendosi cura del conto corrente del giamaicano. Si parte con un milione e mezzo di dollari a stagione, si accelera bruscamente dopo le Olimpiadi di Pechino arrivando a 6 milioni di dollari e si sublima definitivamente con l’attuale rinnovo a 10 milioni di dollari l’anno. I soldi seguono il successo e Bolt è uno che vince. Ma la Jamaica non ha solo la faccia sorridente di Usain e allora Puma, sin dal 2002, sponsorizza la “Associazione amministrativa atletica giamaicana” (la squadra tout court) e visto che in Giamaica c’è una sola cosa più importante dell’atletica, e si chiama Bob Marley, per i Giochi Olimpici di Londra 2012 affida a Cedella Marley (figlia di Bob e di professione designer) la creazione delle divise della nazionale Giamaicana (ai piani alti avranno pensato che se hai una miniera d’oro devi pure coccolarla).

 

Italy Soccer Serie A

 

L'accordo con Balotelli. Dall’atletica al calcio, altro uomo simbolo di Puma è SuperMario Balotelli. Per lui, è stato confezionato un contratto tale da renderlo l’alter ego di Bolt. Tanto più che Mario (dopo aver lasciato Nike) ha preferito Puma alla stessa Adidas, nel 2013. Le cifre dell’accordo pare che si aggirino intorno ai 50 milioni di euro per i prossimi 10 anni. E siccome due è meglio di uno, ecco già pronta la pubblicità con i due fenomeni assieme. Neanche a dirlo il titolo è “Calling All Troublemakers” (tradotto, chiamiamo a raccolta tutti i ribelli) e fa parte della campagna pubblicitaria "ForeverFaster" dove, appunto, il fulmine raduna tutti i piantagrane in circolazione. Con Usain e Mario, nella pubblicità appare un altro uomo della scuderia Puma: Sergio Aguero. L’argentino ha stipulato un contratto con i “tedeschi” da 1 milione e 600 mila euro a stagione, più bonus ça va sans dire, grazie al quale è diventato il calciatore con i maggiori introiti da sponsor dell’intera Premier.Insomma, Puma fa sul serio. A suon di milioni sta risalendo la classifica dei brand sportivi a livello mondiale, ma la strada per battere la storica rivale Adidas è almeno complicata.

 

Spain Soccer La Liga

 

Contromosse Adidas. Infatti, alla coppia Bolt-Balotelli, Adidas ha risposto con il duo Messi-Beckham. La Pulce firmò il primo contratto con Adidas nel 2006 (all’età di 19 anni) per 1 milione di euro a stagione fino allo scorso 2012, quando, con abile mossa, gli venne proposto un “ritocco” dell’ingaggio a una cifra top secret. Quello che si sa è che l’asso del Barcellona percepisce annualmente dalla somma degli sponsor Adidas e Turkish Airlines circa 22 milioni di euro. Cifre, che per quanto alte, non sono paragonabili ai ricavi dell’Ufficiale dell’Ordine dell’Impero Britannico, sir David Beckham, che quando era ancora capitano dell’Inghilterra riceveva un assegno annuo da 2 milioni di euro, sostituito, a fine carriera, da un vitalizio (contratto a vita) da 150 milioni di dollari omnicomprensivi. Ora rileggete la cifra. La morale è che se vuoi avere successo devi pagare i tuoi “dipendenti”: Puma e Adidas l’hanno capito.

Seguici sui nostri canali