La strana storia dei bus cittadini che non salgono più in Città Alta

Giusto, giustissimo non fare salire pullman e camion in Città Alta, luogo della storia, luogo delicato, di pietre antiche. Anche perché gli stessi ingressi non sono adatti al passaggio di grossi veicoli. Sant'Agostino, vero varco di accesso, più volte ha dovuto subire danni causati da autobus o camion di eccessive proporzioni, condotti da autisti non abituati all'angusto passaggio. Giusto, giustissimo.
Ma prima di prendere un provvedimento di questo genere era forse necessario organizzare soluzioni per evitare quello che in certi momenti sta accadendo a Bergamo, e cioè turisti che si affollano alla partenza della funicolare con code che arrivano a un'ora di attesa! Turisti italiani, tedeschi, spagnoli, francesi, americani, persino malesiani. No, non è un bel biglietto da visita. Oggi che Bergamo sta decollando insieme al suo aeroporto, che viene scoperta da turisti che arrivano da mezzo mondo. Lo scrivevamo anche la settimana scorsa del boom di bed and breakfast e di case vacanza nella nostra città negli ultimi cinque anni (triplicate).
La funicolare porta in un'ora al massimo seicento persone in Città Alta. In alternativa c'è il Bus 1, ma non ne passa esattamente uno ogni cinque minuti. Eppure una città che vuole fare del turismo un motore di sviluppo non può permettersi questi autogol. Il passaggio ai pullman verso Città Alta dovrebbe venire vietato solo dopo che si è stabilito un piano alternativo per l'accessibilità del colle. Che siano pulmini, che sia una seconda funicolare, che sia una seggiovia o delle auto o delle biciclette elettriche, che sia quello che sia... o no? In modo molto efficace, un accompagnatore turistico commentava: «Città Alta è un gioiello, d'accordo, ma non va chiuso in cassaforte».
Chi di turismo se ne intende, spiega che la visita a Bergamo organizzata dai tour operator è un traguardo faticosamente raggiunto, che si vorrebbe sviluppare, e che è ancora abbastanza precario. Ma - si aggiunge - non è che i tour operator siano obbligati a far passare i turisti da Bergamo, anche perché il Nord Italia è ricco di città e località memorabili. La stessa Brescia è appetibile, sebbene meno caratteristica. I disagi, le difficoltà di trasporto potrebbero raffreddare gli operatori che hanno dato fiducia alla nostra città. Anche perché tanti turisti che arrivano in pullman non sono più giovanissimi e non gradiscono i disagi.
L'esperienza dei trentatré turisti della Malesia è simile a quella di tanti altri turisti. Sono arrivati a Bergamo dopo avere visitato Roma, Firenze, Venezia e Milano. Nel gruppo bambini, ragazzi, anziani. Salire a piedi non era possibile, anche perché non tutte le guide conoscono i percorsi, non tutti prendono accordi con guide locali. Quindi si sono messi in coda e dopo un'ora di disciplinata attesa sono finalmente riusciti a salire sulla funicolare.
Una soluzione andrebbe scovata in tempi brevi. In via almeno provvisoria si pensa di mettere a disposizione delle navette che potrebbero raccogliere i turisti nella zona delle piscine, evitando intasamenti in viale Vittorio Emanuele. Sarebbe meglio che niente, se realizzato in tempi brevi.