La variante inglese preoccupa, l'appello di Ats: «Utilizzate le mascherine e rispettate il distanziamento»
L’età media dei soggetti individuati dal contact-tracing è molto bassa. A Trescore, a fronte di alcune centinaia di persone sottoposte a tampone molecolare, si è riscontrata una positività inferiore al 10 per cento
La variante inglese del Covid si sta diffondendo anche nella Bergamasca. A Trescore, dopo l’individuazione di un focolaio familiare, sono saliti a 15 i casi di positività, mentre ad Arcene su ordinanza del sindaco, da oggi (venerdì 12 febbraio), gli alunni delle scuole medie e delle quinte elementari faranno lezione da casa fino a data da destinarsi, visto il possibile focolaio creatosi dentro l’edificio scolastico. Situazioni al momento non drammatiche, ma che preoccupano parecchio le autorità civili e sanitarie, tanto che in mattinata l’Ats di Bergamo ha messo tutti in guardia.
«Alla luce dei dati disponibili – sottolinea l’Agenzia di tutela della salute -, a seguito di un progressivo aumento dei soggetti positivi per coronavirus registrato nelle ultime settimane, l’Ats di Bergamo invita a mantenere alta l’attenzione adottando in modo scrupoloso tutti i comportamenti che permettono di contenere il rischio di contagio, a partire dall’uso delle mascherine e dal distanziamento sociale».
La situazione osservata nel territorio di Trescore Balneario «è significativa di quanto sopra descritto – aggiunge l’Ats -. L’età media dei soggetti individuati dal contact-tracing effettuato dagli operatori è risultata molto bassa, evidenziando una complessa rete di rapporti sociali e momenti espositivi tipici della giovane età. A fronte di alcune centinaia di persone sottoposte a tampone molecolare, si è riscontrata una positività inferiore al 10 per cento. Anche se questi dati possono risultare confortanti, ora più che mai non è il momento di abbassare la guardia».
Il distanziamento quindi, ribadiscono dall’Ats di Bergamo, risulta essere fra le strategie «più efficaci per contenere la diffusione del virus, anche per quanto riguarda le varianti difettive inglese, brasiliana e sudafricana. Nonostante esse siano più contagiose, non si osservano andamenti clinici maggiormente critici rispetto alla sindrome Covid-19 conosciuta. Ridurre l’esposizione al contagio rimane l’arma più importante per la tutela della salute della popolazione».