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L’accesso al casello si sposta E porta via il traffico da Dalmine

L’accesso al casello si sposta E porta via il traffico da Dalmine
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Calo del traffico. Sembra essere questa la parola d’ordine che emerge con più determinazione quando si parla dello spostamento dell’accesso al casello autostradale di Dalmine. Un progetto che aveva preso vita ormai la bellezza di quindici anni fa, per poi rallentare, incespicare, fermarsi in modo definitivo. Almeno fino allo scorso luglio, mese in cui dal Ministero dell’Ambiente è finalmente arrivata l’autorizzazione a riprendere in mano l’iter per trasformare un sogno in realtà.

Soddisfatto l’assessore all’Urbanistica Corrado Negrini. Anche se non nasconde che avrebbe potuto esserlo di più. «L’accordo di programma per la realizzazione della quarta corsia includeva anche lo spostamento del casello verso Stezzano. Questa previsione non è più stata attuata, perché la società Autostrade per l’Italia non ha più avuto risorse disponibili a portare a termine il progetto completo – spiega l’assessore –. Si è successivamente impegnata a presentare una soluzione di adeguamento diversa in molti aspetti. Ha dimostrato che funziona, che sarebbe comunque valsa a calare il numero di macchine nei punti critici. In quanto amministratore, tuttavia, resto dell’idea che la soluzione iniziale che si pensava di adottare sarebbe stata migliore, perché avrebbe allontanato in modo più determinante il traffico dalle case, ma purtroppo non si è avverata».

 

 

Sulla questione era calato un velo di silenzio, che è stato rotto soltanto lo scorso anno, quando tra gli uffici dell’Amministrazione bergamasca, si è cominciato a parlare di un adeguamento del casello di Bergamo. «A quel punto ci siamo espressi, abbiamo fatto presente che c’era un ulteriore tavolo in sospeso con Autostrade per l’Italia, e che riguardava il casello di Dalmine». L’osservazione ha trovato subito accoglimento, e da lì l’annosa questione ha fatto ripartire i suoi ingranaggi. Fino alle buone notizie ricevute lo scorso mese.

Anche se il percorso è in realtà ancora lungo, il via libera dal Ministero dell’Ambiente permette di vedere la luce in fondo al tunnel. «Difficile pronunciarsi su una data ufficiale. Il nostro orizzonte d’azione teoricamente è il 2020. Abbiamo fatto due riunioni, durante le quali è stato presentato il progetto preliminare, che ha avuto la nostra approvazione dopo che avevamo fatto presente che erano necessari alcuni accorgimenti, alcune attenzioni da promuovere». E che riguardavano, oltre la questione...»

 

Per leggere l’articolo completo rimandiamo a pagina 23 di BergamoPost cartaceo, in edicola fino a giovedì 9 agosto. In versione digitale, qui.

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