Il nuovo testo ufficiale del Califfato

L'agghiacciante manuale Isis per insegnare l'odio ai bambini

L'agghiacciante manuale Isis per insegnare l'odio ai bambini
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Si intitola Il ruolo delle sorelle nella Jihad ed è il nuovo testo ufficiale del Califfato, avente lo scopo di dettare alle donne le regole educative per crescere al meglio i propri figli; e con “al meglio” si intende secondo i dettami della guerra santa, dell’odio per l’Occidente e della rabbia nei confronti di quanto esuli dalla sfera dell’Islam più estremo. Un elenco di consigli e prescrizioni che mirano ad incidersi nel corpo e nell’anima dei pargoli fin dalla più tenera età, al fine di ottenere, una volta cresciuti, guerriglieri preparati militarmente e motivati spiritualmente.

La formazione ideologica, tra letture e internet. Come espressamente affermato all’inizio del manuale, le donne rivestono un’importanza fondamentale nella guerra del Califfato al mondo, poiché sono le principali responsabili del perfetto ricambio generazionale che l’Isis ritiene fondamentale per la prosecuzione della sua folle campagna. Occorre dunque che fin da subito gli infanti vengano indirizzati nella maniera più “corretta”: la sera niente favole della buonanotte, ma solo i racconti delle imprese dei guerriglieri jihadisti e dei fasti dello Stato islamico.

Il grande nemico da eliminare dalla vita dei piccoli è la televisione, portatrice di menzogna, nonché fautrice di indebolimento fisico e spirituale; anche i social network sono rigorosamente banditi. L’unico approccio digitale che i bimbi possono avere deve essere anzitutto accompagnato da un genitore, e in secondo luogo deve riguardare video, film, immagini o simili che riguardino scene di addestramento militare e di guerra, così che nei pargoli venga instillato fin dall’inizio il desiderio di imbracciare le armi e partecipare alle battaglie. Anche per quanto riguarda le letture, sono consentiti solo libri a sfondo bellico, preferibilmente con tante foto. Consigliata invece una consultazione quotidiana dei siti internet dedicati all’integralismo islamico, così da appassionare i piccoli alla causa jihadista fin dalla tenera età.

La preparazione fisica, tra arti marziali e armi da fuoco. Ma anche le migliori intenzioni (si fa per dire) necessitano di strumenti adeguati per essere realizzate, ecco perché un’ampia sezione è dedicata alla preparazione fisica a cui sottoporre i proprio figli. Anzitutto, appena il bimbo riesce a reggersi sulle proprie gambe, deve essere fornito di un qualcosa da malmenare, come per esempio un sacco della boxe: incanalare e sfogare la propria rabbia e la propria forza su un determinato obiettivo è requisito fondamentale per gli jihadisti di domani.

Anche l’uso delle armi da fuoco deve affondare le proprie radice fin nella tenera età: per fortuna, c’è ancora sufficiente senno da non pensare di mettere in mano fucili a neonati, ma pistole a gommini e arnesi del genere sono particolarmente caldeggiati per sviluppare qualità militari importanti (come la mira e la coordinazione oculo-manuale) e per abituare i bambini a maneggiare armi.

A ciò si deve aggiungere la conoscenza quantomeno delle mosse basilari delle principali arti marziali, una perfetta capacità di nuoto, il saper guidare autoveicoli il prima e meglio possibile, nonché l’andare a cavallo. Vengono inoltre incoraggiate attività come quella del campeggio o comunque che abituino il bambino ad approcciarsi ad ambienti diversi da quello famigliare, e magari persino ostici.

I bambini e il loro ruolo nell’Isis. Le alte gerarchie dello Stato islamico guardano con particolare attenzione ai giovani delle famiglie jihadiste, poiché essi rappresentano la possibilità per il Califfato di non limitarsi a rimanere il fenomeno di un’unica generazione, ma di poter costruirsi un vero e convincente futuro. L’indottrinamento, inoltre, ha una funzione propagandistica nei confronti di tutto il mondo islamico, nonché intimorente nei confronti dell’Occidente, poiché, in questo modo, l’Isis appare come una minaccia non solo di questo preciso momento storico, ma di tanti anni a venire.

Come ha infatti affermato Steven Stalinsky, direttore dell’American Middle-East Media Research Institute, la diffusione di questa sorta di “manuale delle istruzioni” mira a far sapere al mondo che l’indottrinamento jihadista sta effettivamente avvenendo, e a ritmi elevati per giunta; Stalinsky ha sottolineato come sia in atto un vero e proprio lavaggio del cervello, e che l’Occidente deve cominciare a considerare l’Isis come una minaccia che si protrarrà per diversi anni, se non addirittura generazione, nel futuro.

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