UN 2014 DA DIMENTICARE

L'annus horribilis di Prandelli

L'annus horribilis di Prandelli
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Lo ha saputo anche lui dalla tv, e questo è l'ultimo sfregio di un anno maledetto. La società non gli ha comunicato nulla, e così Cesare Prandelli ha appreso il suo destino da una notizia del telegiornale turco. Adesso il Galatasaray ha scelto Hamzaolu Hamza, vice di Fatih Terim in nazionale. Ma questo ci interessa poco. Passo indietro. Estate 2014. Prandelli guarda la telecamera e annuncia che l'Italia farà una bella figura al Mondiale in Brasile. Zittiti gli scettici, il Paese si esalta. Anche perché la nazionale azzurra arrivava da un secondo posto all'Europeo del 2012, e le premesse in fondo non mancano. Oltretutto il ct ha la stima di tutti. Ha riportato entusiasmo tra la gente. Mostrato un bel gioco. Dato una nuova immagine all'Italia. Il castello è venuto giù dopo tre partite. Il crollo definitivo è arrivato un pomeriggio di luglio, con l'Italia che perdeva la faccia contro l'Uruguay.

Quel giorno Prandelli aveva rinnegato se stesso. Nell'intervallo aveva sostituito Mario Balotelli, l'uomo su cui aveva puntato tutte le fiches. E insomma gli azzurri erano stati eliminati tra mille polemiche. Dopo Prandelli aveva presentato le dimissioni dicendo: «Sono irrevocabili», e in effetti il popolo italiano non se la sentì di convertirle in scuse e dergli un'altra possibilità. Un mese più tardi Prandelli è già in pista. Lo chiama il Galatasaray. I turchi dicono di avere un progetto spaziale, vogliono vincere il campionato e arrivare lontano, addirittura molto lontano in Champions League. Ma le cose non vanno bene. Il gioco stenta. La tifoseria non appoggi l'allenatore e con la società, in crisi dopo le dimissioni del presidente Unay Aysal, Prandelli ha rapporti flebili come un lumicino.

Se però in campionato, tutto sommato, l'allenatore di Orzinuovi tiene botta, il Galatasaray in Champions fa più acqua che un buco in mare. L'ultima sconfitta, la quarta nel girone, è arrivata mercoledì scorso in casa dell'Anderlecht. Un 2-0 più brutto dell'incubo, che non solo ha decretato l'eliminazione dei turchi dalla coppa: ha escluso la possibilità di giocare la coppa di consolazione, l'Europa League. Il Galatasaray arrivava da un brutto ko (3-0 in casa) contro il Trabzonspor, in campionato, subito il fine settimana precedente. Dopo quella partita Prandelli aveva dichiarato che la società non aveva tenuto fede agli accordi sottoscritti in estate. Secondo l'allenatore, la dirigenza aveva promesso l'acquisto di alcuni giocatori di livello che alla fine non sono mai arrivati.

Le disgrazie invece sono arrivate più puntali della notte. Dopo la sconfitta in Belgio, Prandelli aveva fatto capire di voler proseguire l'avventura turca. «Continueremo sulla nostra strada, anche se siamo tristi di lasciare la competizione europea, ma siamo professionisti e io non voglio rinunciare. Mi assumo la piena responsabilità per questa sconfitta». Un film già visto in Brasile. Il finale lo ha visto anche lui sugli schermi della sua vita. In tv i media turchi hanno annunciato l'esonero. «L'ex presidente mi aveva convinto con un progetto importante. Mi aveva promesso: Pato, Ibarbo, Dori, Balanta, Marcelo, Douglas, Campbell e Song. Venti giorni dopo mi dicono che non ci sono soldi». Una settimana dopo Aysal si dimette. Ma sapete la vera beffa qual è? «Mi avevano chiesto di vincere la quarta stella - ha detto Prandelli -, e in campionato siamo a un punto dalla vetta…».

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