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L'appello di comitati e associazioni: «Bergamo dica subito stop al consumo di suolo»

La sottoscrizione è stata lanciata dai comitati Bergamo Bene Comune e da quello del quartiere di Boccaleone, insieme alle associazioni per Città Alta e i Colli e “perilVillaggio”

L'appello di comitati e associazioni: «Bergamo dica subito stop al consumo di suolo»
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«Stop immediato al consumo di suolo a Bergamo». È l’appello lanciato dai comitati Bergamo Bene Comune e da quello del quartiere di Boccaleone, insieme alle associazioni per Città Alta e i Colli e “perilVillaggio”, che evidenziando la situazione di emergenza climatica e ambientale anche sul nostro territorio chiedono a Palazzo Frizzoni di preservare in toto la cosiddetta “Cintura verde”.

«Quasi due anni fa, su mozione urgente dei consiglieri di maggioranza, il Comune di Bergamo ha dichiarato lo Stato di emergenza climatica e ambientale – spiegano i promotori dell’iniziativa in un comunicato -. Il che significa riconoscere l’assoluta gravità della situazione attuale, la gravità degli effetti ambientali e socio-economici determinati dal riscaldamento globale e riconoscere la lotta al cambiamento climatico e la transizione a un’economia sostenibile come la priorità assoluta».

Unica soluzione utile a ridurre la morsa del caldo torrido e a contenere l’emergenza legata ai crescenti allarmi per gli allagamenti dopo le bombe d’acqua estive è «la salvaguardia, se non l’aumento, della superficie verde esistente – scrivono comitati e associazioni -. Si costruisca solo sul suolo già edificato, dismesso e da riqualificare. È una risoluzione che richiede coraggio e molto impegno. Certamente non facile, ma non impossibile: gli strumenti legali per attuarla ci sono e le soluzioni alternative si possono trovare, se solo c’è la volontà, ferma e reale, di farlo. Per il bene della città».

Che non servano ulteriori edificazioni sarebbe confermato anche dalla grande quantità di alloggi già costruiti ma vuoti. Tuttavia, alla dichiarazione di emergenza climatica e ambientale non sono seguite azioni volte concretamente a invertire la tendenza.

«Prendere un’area verde già esistente, sottoporla ad un’operazione di restyling e chiamarla “parco” non aggiunge nulla al patrimonio verde cittadino – denunciano nella lettera aperta -. Impermeabilizzare il terreno di un’area inedificata, costruendola e ricoprendo il nuovo edificato, o parte di esso, con un po’ di terra e qualche pianticella per poi chiamarlo “parco” (Parking Fara e Porta Sud) non aggiunge nulla al patrimonio verde cittadino. Costruire parcheggi per le auto o condomini e hotel là dove erano campi agricoli (Astino e Parco Ovest) nella cintura verde della città, per poi magari imbellettare a giardino quel che resta del verde intorno e chiamarlo “parco”, non aggiunge nulla al patrimonio verde cittadino».

Comitati e associazioni nella petizione lanciata sulla piattaforma Change.org non mancano di evidenziare le criticità del progetto del futuro treno per Orio al Serio. «Realizzare una ferrovia che isolerà ancora di più un quartiere della città già problematico, Boccaleone, e sottrarrà ulteriore suolo ai campi agricoli che fanno parte della cintura verde – concludono -. il tutto al servizio di un aeroporto sovradimensionato e inquinante e di una ulteriore futura cementificazione (grande centro commerciale di lusso più nuovi parcheggi aeroportuali) di un’area verde accanto alla Fiera non è un’operazione ecologica».

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