La lettera

L'appello ai sindaci brembani per l'ospedale di San Giovanni Bianco: «Volete vederlo affondare?»

La cittadina si è rivolta ai primi cittadini della Valle chiedendo di intervenire per risollevare le sorti del presidio ospedaliero. La fotografia che emerge è quella di una struttura avviata al declino: «Chirurgia funzionante dal lunedì al venerdì e solo per interventi minimi; ambulatori aperti a singhiozzo o chiusi da mesi»

L'appello ai sindaci brembani per l'ospedale di San Giovanni Bianco: «Volete vederlo affondare?»
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«Cosa viene prima? La vita umana o la politica e le antipatie tra di voi?». Se lo è chiesto una cittadina della Val Brembana che ha scritto una lettera aperta ai sindaci della zona chiedendo loro di intervenire con decisione per risollevare le sorti del presidio ospedalieri di San Giovanni Bianco. E la fotografia che emerge dell’ospedale valligiano è quella di una struttura avviata ad un lento ma inesorabile declino: un reparto chirurgia funzionante dal lunedì al venerdì e solo per interventi minimi e programmati; ambulatori aperti a singhiozzo o chiusi da mesi; residenti della Valle costretti ad andare Bergamo per potersi curare.

PRESIDIO OSPEDALIERO DI SAN GIOVANNI BIANCOPubblichiamo una lettera pervenuta riguardo alla situazione del nostro...

Pubblicato da Comune di San Pellegrino Terme su Mercoledì 30 settembre 2020

L’appello lanciato dalla donna, nata e cresciuta in Val Brembana e che «vorrebbe continuare a viverci», è di «mettere da parte le bandiere di partito e unirvi in questa lotta, per il bene comune. I cittadini della Valle hanno scelto voi, per rappresentarli, aiutarli, difenderli e proteggerli. Lottate seriamente per il nostro ospedale, a causa dei vostri silenzio/assenso siamo giunti al punto di non ritorno. Credo che salvare anche solo una vita umana, abbia più valore dei soldi e del potere. Scegliete da che parte stare con cuore e coscienza!».

«Questa è l'ultima occasione che vi rimane – prosegue la lettera, rilanciata su Facebook dal Comune di San Giovanni Bianco -. Mettetevi una mano al cuore, davvero volete continuare a vedere la vostra gente, anziana, malata, rinunciare alle cure? Davvero volete continuare a vedere il nostro ospedale affondare? Davvero volete continuare a vedere gente che si deve recare a Bergamo (quando va bene), per cure che sino a pochi anni fa si eseguivano qui? Davvero volete un reparto di medicina che sta diventando un hospice? Davvero volete un reparto chirurgia funzionante dal lunedì al venerdì e solo per interventi minimi e programmati? Davvero volete ambulatori a singhiozzo o addirittura chiusi da mesi? È questo che volete per la vostra gente? Quando pubblicamente dichiarate che non è il caso di finire sui giornali ogni due giorni, siete consapevoli che è anni che si cerca di ragionare e che il risultato di tante promesse è quanto scritto sopra?».

«Questa valle ha bisogno di molta più umanità, prima delle buche nelle strade, prima dei ponti del sospiro, prima di un buco nella montagna, prima di una ciclabile – conclude la residente brembana -. Serve garantire la salute e lottare tutti uniti. Tornate umani, la vita delle persone della Valle dipende da voi, da quanto coraggio avrete nel combattere questa guerra, da quanto sarete capaci di lottare con cuore per loro, sino alla fine. Basta bugie, basta rimandare, basta promettere. Dimostrate alle persone che tenete veramente a loro e che vi meritate il ruolo che avete! Loro contano su di voi, loro dipendono da voi».

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