Chi viene e chi va

L’Atalanta pensa pure al mercato Caldara è il nome giusto per noi

L’Atalanta pensa pure al mercato Caldara è il nome giusto per noi
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Sarà un mercato fatto di nomi e suggestioni, di voci concrete e altre buttate nel calderone mediatico perché, come si dice in questi casi, la grande Atalanta di Gasperini arrivata agli ottavi di finale di Champions League “tira”. Il gruppo a disposizione del tecnico di Grugliasco ha delle necessità, ma non ci sono lacune evidenti. In tal senso, è giusto muoversi rapidamente e con il solito pragmatismo bergamasco per evitare iperboli che possano indurre all’ingaggio di nomi altisonanti che non sono completamente funzionali al progetto. Tradotto in parole semplici: il tifoso è giusto che sogni Ibrahimovic e Mandzukic, ma la dirigenza e il tecnico sono perfettamente consapevoli che un bel difensore (magari due) rappresentano la prima necessità del gruppo.

 

 

A questo proposito, la posizione di Mattia Caldara va monitorata attentamente. Il ragazzo di Scanzorosciate è passato alla Juventus nell’estate del 2018 ma nel giro qualche settimana si è trovato al Milan con il ritorno di Bonucci alla Vecchia Signora. La sfortuna si è presa gioco di Caldara in ben due occasioni: il ragazzo si è prima lesionato il tendine d’achille e il miotendineo del gemello destro, successivamente ha subito la rottura del legamento crociato del ginocchio sinistro, e anche se ora è tutto alle spalle bisogna considerare che nell’ultimo anno e mezzo ha giocato appena due partite ufficiali contro il Dudelange (Europa League) e la Lazio (semifinale di Coppa Italia). Recentemente, il numero 13 rossonero ha rivisto il campo con i ragazzi della Primavera rossonera ma a parte qualche convocazione non è ancora stato chiamato in causa da Pioli.

 

 

Le premesse fatte inducono alla cautela, ma Caldara vuole giocare. Una soluzione come l’Atalanta sarebbe molto interessante sia per lui che per Gasperini, ma gli ostacoli da superare sono almeno due. Il primo, quello più semplice, riguarda l’ingaggio, che oggi è di circa 2,5 milioni di euro (con i bonus si arriva a 3) ma che in un’ottica di rilancio e di compartecipazione al pagamento da parte del Milan potrebbe essere tranquillamente gestito. Il secondo, ben più complicato, è relativo al valore del...

 

Articolo completo a pagina 25 di BergamoPost cartaceo, in edicola fino a giovedì 26 dicembre. In versione digitale, qui.

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