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Australia nuova America, parola di bergamasca

Australia nuova America, parola di bergamasca
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Silvia Pianelli, bergamasca originaria di Carvico, a 26 anni, con otto anni di gavetta alle spalle, non riusciva a trovare lavoro in Italia. Così, per un paio di mesi ha raccolto informazioni sull’Australia, e poi è partita. Oggi, quattro anni dopo, lavora nella sezione marketing e comunicazione di una multinazionale ed è diventata un punto di riferimento per molti altri ragazzi bergamaschi e italiani che provano a percorrere la sua stessa strada. Grazie a un sito creato e curato con due amici.

Australia solo andata. Il sito di Silvia Pianelli, Michele Grigoletti e Giordano Dalla Bernardina si chiama Australia solo Andata ed è, di fatto, il termometro dell’emigrazione dall’Italia verso la terra dei canguri: «È un gruppo di studio sulla comunità giovanile in Australia,  aperto a tutte le persone interessate ad approfondire, nei vari aspetti, il nuovo fenomeno migratorio nei giovani italiani. Cerca di fornire dati variegati e reali sull’attuale presenza dei giovani italiani in Australia, per analizzare e documentare il fenomeno migratorio  contemporaneo e facilitare l’inserimento dei giovani italiani nella società multiculturale australiana», si legge nella sezione About us.

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Il libro di Silvia Pianelli.

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Giordano Dalla Bernardina

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Michele Grigoletti

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Silvia Pianelli

Gli italiani di oggi migrano in Australia più degli anni ‘50. Ogni anno il gruppo stila un documento che presenta dati aggiornati riguardanti i cittadini italiani presenti in Australia ogni anno. L’ultimo documento è aggiornato al 30 settembre 2013 e spiega le ragioni del fenomeno, in crescita, del movimento migratorio dall’Italia all’Australia. I dati che emergono da questo approfondito studio dell’immigrazione giovanile dimostrano che il fenomeno supera il caso storico dell’immigrazione degli anni ’50. E danno il dettaglio del tipo e del numero di visti rilasciati, suddivisi in residenti temporanei (visti vacanza-lavoro, studente e lavoro specializzato “457”), residenti permanenti e nuove cittadinanze.

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I visti temporanei.

  1. Il visto Working Holiday. Il numero dei visti Working Holiday è aumentato, nel 2013, del 30%. Il 30 settembre 2013, 18.610 italiani erano presenti sul territorio australiano con un permesso temporaneo, di cui più della metà (51,9%) giovani tra i 18 e i 30 anni. Il visto Working Holiday è il modo più veloce per entrare in Australia e cercare di rimanervi il più a lungo possibile, tentando di ottenere un impiego stabile. La vacanza lavoro per molti è quindi solo un primo passo verso un visto a lungo termine. A spingere i giovani in Australia sono la crisi e la mancanza di lavoro nel Paese d’origine.
  2. I visti studente. Con 3.302 visti studente concessi a cittadini italiani e un aumento del 30% rispetto all’anno precedente, il 2012-13 conferma un trend di crescita che ha visto arrivare in Australia, negli ultimi sei anni, più di 12mila italiani con lo status di studente.
  3. Il visto Temporary Work. Chiamato anche “417”, permette a tutti i ragazzi di età compresa tra i 18 e i 30 anni di rimanere e risiedere in Australia per un periodo massimo di 12 mesi. Di questi visti, solo agli italiani, tra il 2012-2013 ne sono stati concessi quasi 16mila, +64% rispetto all’anno precedente. Se facciamo poi il calcolo dei permessi rilasciati negli ultimi 8 anni si arriva a quota 51mila. Più del 20% dei giovani italiani decide di rinnovare il primo visto per altri dodici mesi, rispetto al 12% dei coetanei francesi e al 7% dei ragazzi tedeschi. Il Temporary Work consente ai datori di lavoro australiani che non riescono a trovare forza lavoro locale di ricoprire le carenze di competenze attraverso l’assunzione di lavoratori qualificati provenienti dall’estero. Questo permesso dura un massimo di quattro anni e autorizza essere accompagnati dalla famiglia, ma il lavoratore deve trovare un’azienda che lo sponsorizzi. Gli italiani con un visto 457 presenti in Australia sono 2.670, il 14 per cento del totale, e anche in questo caso questo visto tende a essere uno strumento per un’emigrazione di sola andata. In cima alle professioni più richieste c’è il cuoco con 3.040 visti concessi nel 2012-2013, seguito dal program administrator, restaurant manager e programmatore.
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Il visto di residenza permanente. Alcuni, nonostante le leggi restrittive sull’emigrazione vigenti nel Paese, alla fine riescono a ottenere un visto di residenza permanente: nel 2013-2013 agli italiani ne sono stati concessi 924, con un aumento del 12,87% rispetto all’anno precedente. Tra gli ultimi celebri italiani trasferitisi in Australia, c’è anche l’ex juventino Alex Del Piero, che ora indossa la maglia del club del Sydney.

La concessione della cittadinanza. A fronte di 123.438 stranieri provenienti da 190 nazioni diverse, nel 2012-13, 694 cittadini italiani hanno ottenuto la cittadinanza australiana, lo 0,56% del totale. Dal 2001 si contano 10.078 italiani che in occasione di cerimonie ufficiali hanno acquisito la nuova cittadinanza.

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