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I lavori con i peggiori capi

I lavori con i peggiori capi
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Sono tante le persone che ogni giorno decidono di cambiare lavoro. Certo, oggi un po’ meno con la crisi economica che non smette di far sentire il proprio enorme peso sul mercato del lavoro, ma la percentuale di persone (le più fortunate almeno) che mollano un posto per accettarne un altro è comunque elevato. I motivi sono svariati: avanzamento di carriera, miglior stipendio, scelta di vita. Ma ce n’è uno che, dati alla mano, pesa più di altri: l’odio verso il proprio superiore. Il gruppo di business-networking britannico Approved Index ha realizzato un sondaggio su 1.374 lavoratori dipendenti inglesi appartenenti a 40 diversi settori per capire quanti di loro non riescono proprio a sopportare il loro capo. I risultati sono netti: un terzo ha dichiarato che il suo attuale superiore è un cattivo dirigente mentre ben il 42 percento di quelli che hanno in precedenza cambiato posto di lavoro hanno affermato di averlo fatto perché non sopportavano più il loro superiore.

Partendo da questi dati, Approved Index ha poi stilato una lista dei dieci settori lavorativi in cui, stando al sondaggio, ci sono i capi peggiori, o forse è meglio dire quelli più intransigenti e meno simpatici con i propri sottoposti. Scopriamo insieme quali sono, anche perché uomo avvisato…

 

Architettura

Per diventare architetti bisogna innanzitutto conseguire una laurea magistrale (oppure la triennale con successivi due anni di specialistica), passare l’esame di Stato e infine iscriversi all’albo nazionale. Se tutto fila liscio, ci vogliono non meno di 6 anni. Insomma, un percorso di formazione certamente lungo e non privo di complicazioni e che oggi, purtroppo, non assicura un posto certo: il mercato, infatti, è abbastanza saturo. Forse per questo i datori di lavoro che operano in questo settore sono particolarmente esigenti: sanno che ci sarà sempre qualcuno disposto ad accettare il posto. L’altra faccia della medaglia, però, è che molti dipendenti, appena possono, scappano: stando al sondaggio Approved Index, circa la metà degli architetti intervistati ha ammesso di aver cambiato posto di lavoro in passato a causa di divergenze con i propri superiori.

 

Agricoltura

In un mercato del lavoro sempre più tecnologico e informatizzato, il mondo dell’agricoltura resta uno dei pochi ancora legato ad antichi valori e tradizioni. L’innovazione è arrivata anche qui, ma la maggior parte del lavoro è ancora frutto del sudore umano. Con la recente crisi economica, inoltre, sono tante le persone che hanno deciso di tentare la strada in questo campo, con risultati alterni. Non è per niente semplice infatti lavorare nell’agricoltura. E tra le tante difficoltà c’è anche quella dei rapporti con i propri capi: secondo il sondaggio, il 52 percento degli intervistati che hanno in passato svolto un’attività in questo settore ha dichiarato di aver smesso per divergenze con i capi. Il 30 percento, invece, ha detto di ritenere il proprio stipendio troppo basso e che per questo ha deciso di lasciare.

 

Moda

Nel film Il diavolo veste Prada Meryl Streep interpreta un'importante dirigente di un’azienda del fashion, e lo fa con una cattiveria inaudita. Stando ai risultati del sondaggio di Approved Index, tutto questo è assolutamente veritiero. Il mondo della moda, infatti, è uno di quelli dove circolano i capi più insopportabili stando a sentire le parole degli intervistati. Il 53,85 percento di loro ha dichiarato di essere arrivato ad odiare così tanto il proprio superiore da aver scelto di cambiare lavoro. Un quarto di loro, invece, ha detto di non sopportare il fatto che il datore di lavoro si prenda meriti in realtà dei suoi sottoposti.

 

Intrattenimento

Un mercato del lavoro che viaggia su un binario parallelo a quello della moda. Anche qui, infatti troviamo una situazione dove stage mal retribuiti e orari di lavoro estenuanti sono all’ordine del giorno. E infatti il 55 percento dei lavoratori del settore intervistati hanno dichiarato di aver lasciato il posto di lavoro in seguito a divergenze con i propri superiori. Il principale difetto di questi ultimi? La vanità e la scarsa umiltà. In generale pare che nel mondo dell’intrattenimento i dipendenti vengano spesso sovraccaricati di lavoro, cosa che alla lunga stanca molti e spinge a cercarsi un nuovo mestiere.

 

Contabilità

Nel Regno Unito questo settore del lavoro è considerato uno dei più sicuri e anche uno dei più remunerativi. Ma è anche uno dei più duri, almeno stando alle parole dei lavoratori dipendenti: la media è di 50 ore settimanali, ben superiore a quella dei capi, i quali abitualmente scaricano sui sottoposti la mole maggiore di lavoro. Il 28 percento degli intervistati ha dichiarato infatti che i superiori non paiono comprendere che al di là della vita lavorativa tutti loro hanno una vita sociale.

 

Marketing e pubbliche relazioni

Questo settore ha avuto una forte ascesa negli ultimi due decenni, passando dall’essere una nicchia a prendersi un’importante fetta del mercato del lavoro dei Paesi più industrializzati. Forse proprio per questo motivo si tratta anche di un mondo popolato di “squali”, dove i capi sono duri e intransigenti con i propri sottoposti. Due terzi dei lavoratori di settore intervistati hanno dichiarato che l’unico motivo per cui vorrebbero smettere di lavorare è il capo. Il principale rimprovero mosso ai dirigenti di questo mondo è di essere poco rispettosi del lavoro altrui e soprattutto di non riconoscere mai i meriti di un dipendente, ma solamente i suoi errori.

 

Viaggi e turismo

Questo settore è uno di quelli che presenta la maggior turnazione di dipendenti in assoluto, forse perché in molti posti è legato alla visione stagionale del lavoro. Resta il fatto, però, che i capi del mondo del turismo e dei viaggi sono considerati tra i più duri e insopportabili. Non importa quale sia il mestiere considerato (agente di viaggio, hostess, cameriere, concierge, animatore), il capo sarà (quasi) sempre una gran rottura. Lo dimostra il fatto che il 77 percento degli intervistati ha ammesso di aver in passato cambiato lavoro proprio per scontri con i suoi superiori.

 

Ricerca e selezione del personale

Ogni grande azienda che si rispetti ha un proprio settore dedicato alle risorse umane, nel quale uno dei ruoli più importanti è certamente quello della selezione del nuovo personale. Il compito di chi ci lavora è valutare i possibili candidati per un posto in azienda e selezionare quelli più adatti. Se si sbaglia, si rischia di mettere a rischio l’intero funzionamento aziendale. Un compito molto delicato quindi, gestito anche per questo motivo con il pugno di ferro da parte dei dirigenti del settore. E, a riguardo, il sondaggio di Approved Index ha riscontrato un risultato che ha dell’incredibile: il 100 percento degli intervistati che hanno lavorato nel settore hanno dichiarato di aver scelto di cambiare lavoro perché odiavano il loro capo.

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