Al tempo del lockdown

Lavoro, a Bergamo non si trovano tecnici specializzati

Gomma, chimica e meccanica i settori più scoperti. I dati emergono dall'Osservatorio per il lavoro di Confindustria.

Lavoro, a Bergamo non si trovano tecnici specializzati
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Gomma, chimica e meccanica. È in questi settori che a Bergamo mancano i tecnici specializzati e gli operai delle linee di montaggio. La situazione è stata fotografata da Confindustria Bergamo confrontando i dati delle Agenzie per il lavoro. La situazione si è venuta a creare proprio in quest’ultimo anno, con il lockdown. A Bergamo e a Brescia il profilo maggiormente richiesto coincide, ed è quello degli operatori di catene di montaggio automatizzate e di robot industriali - con una incidenza, rispettivamente, del 9,2% e dell’11,7% sul totale - mentre nell’area di Milano prevalgono gli addetti alla consegna delle merci (13,5%). A Bergamo 8 su 20 dei profili più richiesti rientrano nella famiglia dei conduttori di impianti. Le Agenzie per il lavoro segnalano una difficoltà di reperimento per tre profili, ovvero per gli addetti dei settori della gomma, della chimica, della meccanica. In due casi, invece, e cioè per gli addetti alle macchine confezionatrici e all’assemblaggio dei prodotti industriali, le Agenzie non incontrano particolari difficoltà nella ricerca dei candidati. Per alcune figure, la difficoltà di reperimento è aumentata nel II trimestre – quello coincidente con il periodo di lockdown. I tecnici in campo ingegneristico, in campo informatico e i tecnici della gestione dei processi sono, per la quasi totalità di difficile reperimento.

Durante l’emergenza Covid, le Agenzie per il Lavoro sono state un presidio importante per il territorio, contribuendo a intercettare, in un contesto di grande difficoltà, la domanda di alcune esigenze legate alla pandemia, si pensi agli operatori sanitari, agli addetti alla consegna delle merci. Il calo repentino e generalizzato della domanda di lavoro ha però influito pesantemente anche sull’attività delle Agenzie, che evidenziano un brusco ridimensionamento dei contratti di somministrazione. Per contro, si confermano, per alcune figure, le difficoltà di reperimento, fenomeno già evidenziato anche dai dati relativi agli altri canali di assunzione, come l’assunzione diretta. L’Osservatorio monitora ogni trimestre l’andamento delle richieste in somministrazione. Per il periodo Covid (primi due trimestri del 2020) è stato realizzato un numero unico, condiviso con i Centri Studi di Assolombarda e di Confindustria Brescia. In generale, le assunzioni in somministrazione in Lombardia (che sono in gran parte assunzioni a termine di cui una parte viene poi stabilizzata) sono calate del 37% a marzo, del 76% ad aprile, del 65% a maggio e del 52% a giugno, sulla stessa linea del calo generale delle assunzioni con contratto a termine. In brusco calo sono, inoltre, le stabilizzazioni. Nonostante la difficoltà e i blocchi dell’attività che hanno riguardato molti settori produttivi, anche i dati delle Agenzie per il lavoro evidenziano difficoltà di reperimento di alcune figure.

«Con l’avvio di questo Osservatorio sulla somministrazione – sottolinea Giovanna Ricuperati, vicepresidente di Confindustria Bergamo, con delega Strategie di Territorio, Ufficio Studi – intendiamo offrire uno strumento per migliorare la lettura del mercato del lavoro nella nostra provincia, beneficiando del contributo delle Agenzie per il lavoro associate. Importante anche, in questo periodo eccezionale, il confronto con territori a noi vicini, grazie al quale far emergere specificità e tendenze in chiave locale, con l’obiettivo ultimo di contribuire alla messa fuoco di azioni di sistema sempre più coordinate per ridurre il divario fra la domanda e l’offerta di lavoro, che costituisce anche nella nostra provincia una forte fattore di freno allo sviluppo del territorio».

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