i dati della provincia

Lavoro, invertito il trend. A luglio 10 mila nuovi contratti

Il saldo tra cessazioni e nuove assunzioni fa segnare un +902. Il traino maggiore arriva dal settore delle costruzioni.

Lavoro, invertito il trend. A luglio 10 mila nuovi contratti
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Luglio ha segnato un risultato positivo. Non siamo ancora fuori dalla crisi, ma le premesse sono buone. Il saldo tra cessazione di contratti e nuove assunzioni fa segnare un +902. I dati sono stati forniti dall’Osservatorio del territorio e del lavoro del Settore sviluppo della Provincia di Bergamo.
Dopo la grande depressione vissuta con i tre mesi di lockdown imposti dalla pandemia, ora si torna a respirare. Non siamo ancora ai livelli pre 2019, ma i dati sono incoraggianti. Tra giugno e luglio le imprese sono ripartite con livelli d’intensità diversi a seconda dei mercati, delle condizioni finanziarie e logistiche e dell’accesso agli ammortizzatori sociali. Soprattutto nei comparti  dei servizi e delle costruzioni. Più della metà dei contratti è a tempo determinato.


Il segnale più chiaro giunge dalla dinamica degli avviamenti: nel mese di luglio si sono riportati sopra quota 10mila, distanti ancora (-15,5%) dai 12mila di un anno fa, ma con un progressivo costante recupero sui mesi precedenti (ad aprile la caduta era stata del 66%). Le cessazioni si sono fermate a luglio poco sopra le 9mila unità e si è quindi generato un saldo positivo (+902) tra ingressi e uscite di dipendenti non lontano dall’analogo risultato (+1.289) del luglio 2019.


Il saldo sull’anno precedente quantifica in poco più di 6mila (-6.091) il divario dai livelli di lavoro dipendente di luglio 2019, con andamenti settoriali differenziati: meno di un centinaio di posizioni in agricoltura; +1.364 nelle costruzioni, che sembrano aver ripreso il trend di crescita riemerso nel 2018-2019 dopo un prolungato periodo di crisi; -3.364 nell’industria con peggioramento di una tendenza negativa affacciatasi già a fine 2019 e poi aggravata dall’impatto del Covid; -4.166 nei restanti settori terziari, con un primo segnale di recupero confermato da un saldo a luglio (+778) in linea con il corrispondente risultato (+755) nell’anno precedente.