Una proposta che presto sarà realtà

I Navy Seals aprono alle donne «Se passano l'addestramento»

I Navy Seals aprono alle donne «Se passano l'addestramento»
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I Navy Seals, leggendario corpo di incursori della Marina degli Stati Uniti, hanno deciso di accettare le donne nei loro ranghi. Ne ha dato notizia il sito NavyTimes.com nell’articolo che presentiamo con brevissimi inserti.

 

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La Marina degli Stati Uniti sta progettando di aprire le porte alle donne che supereranno l’addestramento previsto. Lo ha annunciato martedì scorso il top officer dell’ufficio stampa della Marina in una intervista esclusiva alla Marina medesima. (E già si sente in sottofondo la musica di Soldato Jane. Facciamo: Goodbye, dei Pretenders).

Adm. Jon Greenert (l’Ammiraglio Jon Greenert) ha detto che lui e il capo del Naval Special Warfare Command,  Rear Adm. (il Contrammiraglio) Brian Losey, ritengono che se qualche ragazza riuscirà a superare il leggendario six-month Basic Underwater Demolition/SEAL training (l’addestramento - della durata di sei mesi - cui vengono sottoposti gli aspiranti alle unità d’élite della Marina, fra le quali gli incursori subacquei) potrà essere accettata in servizio.

 

 

«Perché mai uno che è in grado di raggiungere gli standard previsti non dovrebbe essere preso in forza? E la risposta è: non c’è nessuna ragione per non farlo», ha detto Greenert martedì scorso in una intervista esclusiva a Navy Times e alla rivista sorella Defense News. «Per questo noi siamo pronti a dire: "Hey dammi retta, chiunque sarà in grado di raggiungere gli standard, che non fanno distinzione di genere, potrà diventare un SEAL"».

L’intervista integrale di Greenert's andrà in onda Domenica mattina su "Defense News with Vago Muradian."

 

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La spinta ad integrare la leggendaria compagnia dei SEAL si è prodotta sulla scia di una revisione complessiva condotta da Losey, il comandante del Naval Special Warfare Command, che ha sostenuto che le donne dovranno essere accettate una volta che abbiano raggiunto i medesimi standard dei maschi. La decisione finale deve comunque essere ancora presa.

Stando a quanto riferito dal portavoce all’Associated Press, anche l’Esercito e l’Aviazione si stanno muovendo nel senso di consentire alle donne la partecipazione a qualsivoglia tipo di combattimento. Si ritiene tuttavia che il Corpo dei Marines continuerà a riservare ai soli uomini le operazioni di terra, comprese quelle specifiche di fanteria.

Il progetto di integrare il più glorioso, forse, dei corpi speciali è stato reso noto il giorno dopo la notizia che due donne avevano superato il durissimo corso per entrare nei Rangers. Erano 19 le donne all’inizio del corso che ha un tasso di selezione attorno al 45 percento.

 

 

La Marina aveva già comunicato di essere pronta ad ammettere le donne nei propri ruoli dal prossimo anno, ma questa è la prima volta che i SEALs si sono detti disposti ad accettare candidature femminili.

Greenert non ha comunque specificato i tempi dell’accettazione delle donne nel programma di addestramento BUD/S.

Il Marine Corps Forces Special Operations Command sta nel frattempo operando una revisione dei propri standard in vista della possibile integrazione: lo ha comunicato il Maj. Gen. Joseph Osterman, comandante del MARSOC.

 

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I SEALs potrebbero essere l’ultimo in ordine di tempo, ma anche l’ultimo in assoluto, fra i corpi tradizionalmente riservati ai soli uomini ad aprire alle donne nel corso del segretariato di R. Mabus. (Ray Mabus è il Segretario US alla Marina).

Nel corso del 2011 si era avuta notizia dei primi ufficiali donne imbarcati su sottomarini lanciamissili, e all’inizio di questo anno molte di più sono state quelle entrate a far parte di equipaggi di sottomarini d’attacco della Classe-Virginia (si tratta degli SSN-774 class a propulsione nucleare). Altre donne già operanti nei ruoli della Marina si uniranno a loro nel corso del prossimo anno e il servizio di reclutamento sta già valutando soggetti impiegati altrove per utilizzarli sulle unità sottomarine.

Dal 2012 le unità fluviali accettarono che alcune donne prendessero parte ai loro addestramenti, aprendo la strada per la loro assegnazione a diverse basi e al loro utilizzo effettivo nello corso dell’anno passato.

 

 

Non è al momento dato di sapere quante siano le donne che cercheranno di entrare nei SEALs quando sarà data loro l’opportunità. La percentuale di donne nelle unità operative quali Seabees (il genio navale) e Navy divers (sommozzatori della Marina) è per il momento estremamente bassa.

Rispetto ad una forza complessiva di 1.153 sommozzatori della Marina, solo 7 (lo 0.61%) sono donne. E sono solo 10 le donne impiegate nella Explosive Ordnance Disposal community (i corpi di pronto intervento addetti alla bonifica di materiale esplosivo di vario genere) su un totale di 1.094 marinai.

Ufficiali EOD vivono attualmente sia in alloggi EOD sia in unità più piccole riservate a operatori subacquei - soluzioni entrambe aperte alle donne ormai da decenni - ma meno del 3 percento di questi alloggi sono occupati da donne.

Ottimo. Staremo a vedere.

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