Le farmacie in campo nelle vaccinazioni anti-Covid. Ma sono escluse le parafarmacie
Federfarma Bergamo stima un’adesione rilevante da parte delle attività bergamasche alla campagna vaccinale, anche se al momento mancano dati precisi
Per uscire dalla crisi sanitaria ed economica, la strada tracciata da Governo e Regioni è quella di vaccinare il maggior numero di persone nel minor tempo possibile. Per questa ragione l’ultimo decreto legge approvato in Consiglio dei Ministri ha concesso anche ai farmacisti la facoltà di somministrare le dosi, a patto che prima si segua un apposito corso di formazione.
Questa possibilità però non sarà concessa alle parafarmacie, poiché «non rientrano tra gli esercizi che possono erogare prestazioni del decreto legislativo 153/2009 (Farmacia dei Servizi)», specifica in un comunicato Federfarma Bergamo.
Ancora non si hanno dati precisi, ma l’associazione stima un’adesione rilevante da parte delle strutture bergamasche a questo nuovo impegno, come già sta avvenendo con l’esecuzione dei tamponi rapidi in circa 150 farmacie in tutta la provincia.
«Il farmacista vaccinatore non è una improvvisazione – conclude Federfarma Bergamo -. Le farmacie italiane si stanno preparando da tempo e, ad oggi, sono otto i Paesi europei in cui il farmacista somministra il vaccino antinfluenzale: Danimarca, Irlanda, Francia, Grecia, Norvegia, Svizzera, Regno Unito, Portogallo, con una sperimentazione avviata in alcune zone della Germania. In Paesi come Irlanda, Estonia e Regno Unito in farmacia si somministra anche il vaccino anti-pneumococco e quello per l'herpes zoster».