Le restrizioni hanno funzionato, si spera nella zona gialla dall'11 (ma serve prudenza)
L’indice Rt nella Bergamasca è stabilmente sotto l’1, mentre la media dei contagi degli ultimi sette giorni è scesa a 148 nuovi positivi al giorno, con un rapporto dei positivi su tamponi diagnostici all’8 per cento. Inoltre, alla data dell'1 dicembre, la conta dei territori “Covid free” ha raggiunto la quota di 80 comuni bergamaschi. Anche l’indice Rt lombardo è in calo, sceso orami a 0.93, mentre quello nazionale è pari a 0.91.
Sono numeri confortanti che mostrano come i sacrifici fatti, nonostante i malumori generati da questo secondo lockdown soft, abbiano prodotto effetti positivi. Il punto, adesso, è di non bruciare nel giro di poche settimane il margine risicato che siamo riusciti a riconquistare nei confronti del Covid. L’epidemia ha rallentato, la curva ha iniziato a raffreddarsi, ma il dato relativo alle vittime giornaliere è ancora molto elevato e sarà l’ultimo che invertirà la propria tendenza. Oggi (sabato 5 dicembre) in Italia sono 662 le nuove vittime, 59.514 dall’inizio della pandemia; i nuovi positivi sono invece 21.052, per un totale di 1.709.991 persone contagiate dallo scorso febbraio. In Lombardia si sono invece registrati 3.148 nuovi casi e 111 decessi, per un totale di 22.884 morti.
Positivo, invece, l’andamento dei ricoveri. Nelle strutture ospedaliere e, in particolar modo, nei pronto soccorso, si sta registrando un progressivo allentamento della pressione. Da martedì (1 dicembre) sia il dato regionale riferito al saldo delle terapie intensive, sia quello riferito ai ricoveri ordinari sono preceduti da un segno negativo, che si è via via consolidato in settimana. Oggi l’indicatore sulle terapie intensive in Lombardia segna -17, mentre i ricoveri -238 pazienti.
Se gli indicatori dovessero confermarsi stabili o scendessero ulteriormente la data cerchiata in rosso sul calendario dei lombardi è quella di venerdì prossimo, 11 dicembre, giorno in cui a detta del presidente Attilio Fontana la regione dovrebbe entrare in zona gialla. «Dovrebbe essere un passaggio automatico - ha specificato, mettendo le mani avanti -, che però deve essere concretizzato da un provvedimento firmato dal Ministro della Salute».