Le trecento panchine di Gasperini «Il tempo passa. Serve festeggiare»
Mister Gasperini, contro il Crotone, festeggerà le 300 panchine in serie A. Il record raggiunto dal tecnico di Grugliasco verrà celebrato contro una delle sue ex squadre ma, sentimenti a parte, l’Atalanta ha in testa un solo obiettivo: vincere per sistemare la classifica e continuare nel suo percorso di crescita tra campionato ed Europa League, cercando di ottenere i migliori risultati.
Le trecento in A. «Non le avevo contate, mi ha avvistato l’ufficio stampa. È un bel traguardo, come i compleanni sono occasioni in cui ti rendi conto che il tempo passa ma abbiamo un motivo in più per festeggiare. A Crotone sono stato molto bene, ho tanti amici, ma domani dopo il fischio d’inizio saremo avversari e l’Atalanta ha un solo obiettivo che è quello di vincere».
La classifica e il futuro. «L’avvio di stagione con Roma e Napoli ci ha un po’ frenato, la gara di domani è importante anche in prospettiva perché con una vittoria sistemeremmo ulteriormente la classifica. Non sarà una gara semplice, dobbiamo affrontarli al massimo e con la piena consapevolezza che sarà dura. L’anno scorso abbiamo faticato molto, sono una buona squadra e anche se non hanno ancora fatto gol sono propositivi e quando ripartono cercano di fare male. Servirà la migliore Atalanta, adesso è il momento di pensare al campionato e di sistemare al meglio le cose anche qui».
Le scelte di formazione. «In questo momento è fondamentale allargare la forbice dei potenziali titolari. Non ne ho solo undici, sto cercando di coinvolgere tutti e se passa questo approccio è più facile gestire i giocatori perché tutti si sentono considerati. La scelta di Gollini a Verona è proprio in questo senso, parliamo di un ragazzo con dei valori che ha giocato bene e che per il gruppo è molto importante. Domani giocherà Berisha, ma anche Gollini si sente considerato. Per il resto abbiamo alternative, Spinazzola è in recupero e anche Cornelius sembra molto meno grave: vedremo domani. Gosens ad esempio sta molto meglio».
Le logiche del turn-over. «Il ricambio dei giocatori in campo non segue logiche particolari o schemi predefiniti. Cerchiamo di monitorare insieme a tutto lo staff il lavoro e i carichi dei ragazzi giorno per giorno. Se uno sta bene e può giocare senza problemi è normale che vada in campo. Da questo punto di vista abbiamo la possibilità di scegliere e questo è molto importante».
De Roon e Orsolini. «Marten ha giocato tre partite di fila e mi sembra in netta crescita. Lui è abituato a tanti impegni ravvicinati, anche dal punto di vista mentale, e questo è molto importante. Devo tenerne conto. Complessivamente cerchiamo sempre di ragionare sull’incontro e sulle sue specificità scegliendo gli uomini migliori. Orsolini? In campo è un bel rompiscatole, è importante avere elementi come lui che cercano subito di dare molto alla squadra: per 90 minuti o solo per uno spezzone si può essere decisivi».
Il VAR. «Come ho già sottolineato, siamo in un periodo di rodaggio. È chiaro che tutti dobbiamo essere positivi verso questa novità, toglie degli errori importanti, ma il calcio resta uno sport e non deve diventare un tribunale. Durante la gara di Verona c’erano anche altri due episodi uno su Ilicic e uno su Petagna che però non sono stati valutati. Cerchiamo di collaborare tutti, ma penso che anche gli addetti ai lavori debbano e possano dare il proprio contributo esprimendo un pensiero con l’obiettivo di correggere in corsa quelle cose che si possono migliorare».