Dopo le accuse delle scorse settimane

Le verità di Sessa sulla rottura

Le verità di Sessa sulla rottura
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È stato zitto per giorni, ha assistito all’evolversi degli eventi, ha letto le dichiarazione dei componenti la sua maggioranza che si sono allontanati volontariamente o che lui è stato costretto a “licenziare” dal ruolo di assessore, ma poi il carattere forte e deciso del sindaco Claudio Sessa non poteva permettergli di tacere. Lo abbiamo incontrato negli uffici comunali, al lavoro per cercare di risolvere le questioni quotidiane e siamo riusciti a raccogliere le sue dichiarazioni in merito a questo inizio di campagna elettorale che si preannuncia rovente.«Adesso tutti hanno parlato, ho atteso che dicessero la verità. Inutilmente. Ora tocca a me esporre le vere ragioni del loro abbandono – capiamo subito che le dichiarazioni non saranno per nulla amichevoli e concilianti –. Quando si dice: “La meraviglia figlia sette volte”! A poco meno di quattro mesi dalla fine del mio mandato, assisto a una serie di eventi a cui provo a dare un senso. Mi riferisco alle dichiarazioni dell’ex assessore esterno Cividini, della ex assessore Farnedi, del consigliere Bonaita».

Mentre si prepara a esporre il suo pensiero ci aspetteremmo la faccia “arrabbiata” che spesso abbiamo visto in Consiglio comunale nei suoi interventi di risposta alle minoranze, invece il suo viso è sereno e sicuro di ciò che sta per dire: «In generale intercetto la puzza delle bugie da lontano, ma quando riguardano cose che conosco personalmente non posso che provare rabbia, delusione per quello che sento, che si tramuta in disprezzo per aver dato importanza a gente politicamente inutile. Pertanto in questi dieci anni, giorno dopo giorno, mi sono interfacciato con i cittadini, veri riferimenti del mio mandato, il cui interesse è stato sempre il mio parametro d’azione e per i quali ho combattuto battaglie politiche non indifferenti. In questi dieci anni li ho incontrati singolarmente, in assemblea, su appuntamento, occasionalmente, durante eventi lieti, nei momenti tristi, nelle situazioni istituzionali, in contesti sportivi, nei panni di Vot ecc. Sento doveroso rivolgermi a loro con la solita franchezza, che - amata o invisa - mi contraddistingue, affinché, come ho sempre fatto, abbiano un quadro puntuale dei fatti, alcuni non comunicati dai tre soggetti di cui sopra, fatti non maturati nei luoghi deputati al dialogo franco e diretto, e che già per questo gravano di contenuti sporcati da illazioni».

Gli facciamo notare che è stato definito come sindaco dittatore, che decideva tutto lui: «Balle! Ogni decisione è stata discussa e condivisa con tutto il gruppo. Solo nel 2018 ci siamo trovati nelle date che vi elenco: 25 gennaio, 7 marzo, 2 maggio, 19 giugno, 3 settembre, 28 settembre, 30 novembre, 18 dicembre, oltre alle settimanali riunioni di giunta e pre-giunta. I casi sono due: o erano sempre assenti (incredibile) o probabilmente, pur presenti, erano affetti da sonnolenza precoce o dediti a giochicchiare con il cellulare invece che ascoltare e intervenire. Il 2 gennaio di quest’anno, poi, il gruppo ha espresso...

 

Per leggere l’articolo completo rimandiamo a pagina 47 del BergamoPost cartaceo, in edicola fino a giovedì 21 febbraio. In versione digitale, qui.

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