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Legambiente e l'idea di inserire i treni della Lecco-Bergamo nel Recovery Plan

L’adeguamento della linea ferroviaria Lecco-Bergamo potrebbe rivoluzionare la vita dei pendolari bergamaschi e lecchesi

Legambiente e l'idea di inserire i treni della Lecco-Bergamo nel Recovery Plan
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L’idea potrebbe rivoluzionare la quotidianità dei pendolai bergamaschi e lecchesi che, quotidianamente, utilizzano il treno per recarsi sul posto di lavoro o per motivi di studio: l’adeguamento delle linee ferroviarie Lecco-Bergamo e Lecco-Tirano deve essere inserito tra i progetti finanziati dal Recovery Plan. A lanciare la proposta, come riportano i colleghi di PrimaLecco, è stata la sezione lombarda di Legambiente che oggi, martedì 2 febbraio, ha presentato un dossier che illustra i dettagli del progetto.

L’associazione ambientalista, nel suo rapporto, ha infatti indicato come prioritario l’adeguamento dell’infrastruttura ferroviaria regionale, a partire dal raddoppio della ferrovia tra Mortara e Milano, ossia quella che collega la Lomellina con il capoluogo lombardo via Vigevano e Abbiategrasso, e l’adeguamento della Lecco-Tirano, oggi a binario unico, anche in previsione delle Olimpiadi invernali del 2026.

In seconda battuta, Legambiente ritiene necessario ammodernare sia il collegamento trasfrontaliero con Svizzera, Austria e Germania, potenziando la linea internazionale del Gottardo (Milano-Chiasso), sia le linee storiche che le collegano con Lecco e Bergamo. Ad esempio raddoppiando i binari della Parabiago-Gallarate, per consentire il transito delle merci provenienti dalla Svizzera.

«Migliorare la qualità del trasporto pubblico aiuta anche a diminuire i livelli di inquinamento – sottolinea Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia -. Non c’è città europea che non abbia puntato su questa infrastruttura indispensabile, assieme alla ciclabilità, per migliorare la qualità dell’aria e aderire agli obiettivi ambiziosi dell’imminente nuova legge europea sul clima, che punta a ridurre di almeno il 55 per cento le emissioni entro il 2030.  Per combattere l’inquinamento servono interventi di ampia portata che abbiano ricadute su più ambiti, dai trasporti all’energia, dalla mobilità all’agricoltura sostenibile. Ambiti trasversali che da sempre diciamo essere fondamentali per evitare procedure di infrazione, ridurre il traffico e la congestione delle infrastrutture. Continuare ad incentivare il cambio del parco auto non può essere la strategia primaria, in una regione che ha già una dotazione automobilistica molto più alta di quella delle altre regioni europee».

Per completare il quadro, si renderebbe necessario anche il TiBre ferroviario, via Piadena, per il trasporto merci tra i porti liguri e il Brennero. Non solo via terra, anche via acqua le infrastrutture possono migliorare, con una efficiente navigazione lacustre pubblica di linea. Prevedere una flotta ecologica e un servizio di linea pari al trasporto pubblico locale terrestre, con imbarcazioni delle dimensioni idonee a limitare il moto ondoso, renderebbe possibile il servizio integrato con quello ferroviario e delle autolinee.

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