pressione sugli ospedali

Aumento dei ricoveri, dalla Bergamasca 730 posti per i pazienti Covid lombardi

Serviranno a coprire parte del fabbisogno stimato dal Pirellone di circa 2.500 posti di degenza per i prossimi 5-7 giorni

Aumento dei ricoveri, dalla Bergamasca 730 posti per i pazienti Covid lombardi
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La pressione sul sistema sanitario lombardo cresce di giorno in giorno, tanto che il direttore generale Welfare Marco Trivelli ha parlato di una «situazione grave». Per far fronte all’incremento di ricoveri il Pirellone ha contattato ogni struttura nel disperato tentativo di ricavare posti letto ulteriori e a Bergamo si è arrivati a individuarne oltre 700. «Regione Lombardia chiama e il sistema bergamasco delle strutture ospedaliere pubbliche e private accreditate della provincia risponde – annuncia il direttore generale di Ats Bergamo Massimo Giupponi -. Saranno infatti 730 i posti letto per i pazienti Covid lombardi che nei prossimi giorni verranno messi a disposizione dal territorio per la Lombardia».

La notizia è arrivata a margine di una call effettuata nella giornata di mercoledì 11 novembre con le tre Asst della provincia (Papa Giovanni XXIII, Bergamo Est e Bergamo Ovest) e gli ospedali privati accreditati Gavazzeni, Casa di Cura Palazzolo, Casa di Cura San Francesco, Gruppo San Donato, Clinica Quarenghi, Ferb Onlus e Habilita.

L’obiettivo delle autorità regionali è di riuscire a ricavare circa 2.500 posti letto per i ricoveri, pari al fabbisogno stimato nei prossimi 5-7 giorni. «Siamo molto soddisfatti della risposta ricevuta sia dalle Asst sia dagli ospedali privati – commenta Giupponi –. Ringrazio tutte le strutture per questo segnale di attenzione nei confronti del resto del territorio lombardo. Nella prima fase della pandemia, tra il 15 marzo e il 30 aprile, abbiamo avuto una media di 721 bergamaschi ricoverati giornalmente fuori provincia. Adesso tocca a noi, che ci troviamo in un momento meno impetuoso rispetto ad altre province lombarde, andare in aiuto di chi è alle prese con una seconda fase della pandemia da Coronavirus particolarmente impegnativa».

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