Il fatto non sussiste

Piccinelli assolto definitivamente con formula piena: non aveva ricevuto tangenti per Foppolo

Condannato in primo grado a cinque anni, a giugno l'assoluzione ora definitiva. La Procura Generale ha rinunciato a ricorrere in Cassazione

Piccinelli assolto definitivamente con formula piena: non aveva ricevuto tangenti per Foppolo
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Per Enrico Piccinelli è arrivata l'assoluzione con formula piena: «il fatto non sussiste». L'ex senatore di Forza Italia (ed ex assessore provinciale all'Urbanistica) 58enne era stato condannato in primo grado a cinque anni di carcere con l'accusa di avere intascato nel 2014 una corposa tangente (si parla di un milione di euro circa) per far approvare in via Tasso il Pgt (Piano di governo del territorio) a Foppolo e Valleve. Approvazione, poi, mai avvenuta.

Lo scorso giugno Piccinelli era stato assolto dalla Corte d'Appello di Brescia. La Procura generale, come riporta L'Eco di Bergamo, ha quindi rinunciato a ricorrere in Cassazione. Per cui l'assoluzione è ora definitiva ed esecutiva. L'ex senatore, intervistato dal quotidiano, si è detto «pienamente soddisfatto, perché è emersa finalmente e definitivamente la verità».

Quella sentenza di primo grado Piccinelli l'ha giudicata «folle e incomprensibile». Sul perché fosse stato, in primis, accusato di aver percepito la maxi tangente, l'ex senatore ha spiegato di non essersi fatto idee particolari: «Non sono emerse telefonate, messaggi, atti che riconducessero a me». L'accusa rivolta a Piccinelli era quella di aver tentato di facilitare l'approvazione del Pgt con volumetrie sovradimensionate in cambio di denaro ricevuto a tranche.

Il 15 maggio la Procura generale aveva chiesto conferma della condanna, mentre i legali dell'ex senatore Mauro Angarano e Gianluca Quadri avevano chiesto l'assoluzione piena. Poi, effettivamente, arrivata un mese più tardi (12 giugno) e ora divenuta definitiva.

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