Numeri controcorrente

Licei vincenti, ma tecnici in rimonta Nel resto d'Italia accade il contrario

Licei vincenti, ma tecnici in rimonta Nel resto d'Italia accade il contrario
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Licei in testa, con lo scientifico al comando, seguiti dagli istituti tecnici. Fanalino di coda gli istituti professionali. È in sintesi il quadro delle nuove iscrizioni nelle future classi prime delle scuole secondarie di secondo grado bergamasche per il prossimo anno scolastico 2017/2018, in base ai dati dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia, elaborati su base provinciale dall’Ufficio Scolastico Territoriale (Ufficio Orientamento). Si tratta di un primo monitoraggio, i dati saranno soggetti a variazioni. Gli studenti hanno scelto per il 47,45 % i licei, una percentuale inferiore al 51,59% del dato lombardo (in Italia, addirittura, siamo al 54,6%); il 38,52% gli istituti tecnici, superiore al dato regionale pari al 35,33%; il 14,03% gli istituti professionali, mentre a livello regionale ci si attesta al 13,08%.

 

 

I licei. Analizzando nel dettaglio le preferenze dei nuovi iscritti ai licei di Bergamo e provincia, il 44,39% ha scelto lo scientifico (45,36% in Lombardia): in particolare il 22,98% lo scientifico opzione scienze applicate, il 19,53% il tradizionale, l’1,89% lo sportivo. Il liceo delle scienze umane si attesta nel complesso al 20,63% (l’opzione economico-sociale è al 6,10%), mentre in Lombardia arriva al 16,46% (l’opzione economico-sociale è al 5,69%). Il liceo linguistico si attesta al 19,87%, mentre in Lombardia è al 18,13%. L’artistico è all’8,31% (9,30% è il dato lombardo). Il liceo classico supera appena quota 5%, mentre in Lombardia è sopra al 9%. Il musicale-coreutico è all’1,29% (1,56% è il dato regionale).

L’istruzione tecnica. In Bergamo e provincia raccoglie il 24% delle iscrizioni alle classi prime negli indirizzi del settore tecnologico (20,82% in Lombardia) e il 14,52% in quelli del settore economico (14,51% in Lombardia). I vari indirizzi tecnici raccolgono in particolare il 28,08% delle preferenze per amministrazione finanza e marketing, il 15,23% in informatica e telecomunicazioni, il 13,53% per meccanica meccatronica e energia, il 9,61% per il turismo, l’8,03% nell’agrario agroalimentare e agroindustria, il 7,40% per chimica materiali e biotecnologie, il 6,69% per l’elettronica e l’elettrotecnica, il 5,33% per grafica e comunicazione, il 4,68% in costruzioni ambiente e territorio, l’1,25% nei trasporti e logistica, lo 0,17% nel sistema moda.

 

 

Professionali. Gli istituti professionali in Bergamo e provincia raccolgono, nell’istruzione professionale quinquennale, il 9,50% delle iscrizioni alle classi prime nel settore dei Servizi (8,68% in Lombardia) e l’1,22% nel settore Industria e Artigianato (2,08% in Lombardia), mentre nei percorsi di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP) triennali e quadriennali raccolgono il 3,31% dei neo iscritti (2,32% in Lombardia).  I vari indirizzi professionali raccolgono in particolare il 28,35% delle preferenze nei servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera, il 22,04 nei servizi socio-sanitari, il 10,67 nei servizi commerciali, il 6,62 nei servizi per l’agricoltura e lo sviluppo rurale, il 5,61 gli operatori elettrici, il 5,14 manutenzione e assistenza tecnica, il 3,82 gli operatori grafici, il 3,66 gli operatori meccanici, il 3,58 le produzioni industriali e artigianali, il 2,34 gli operatori amministrativo-segretariali, il 2,18 gli operatori alla riparazione dei veicoli a motore, a seguire altri indirizzi.  Inoltre, se si aggregano tutti gli indirizzi IeFP, cioè le qualifiche di operatore e i diplomi di tecnico, la percentuale dei neo iscritti è del 23,60% rispetto al totale delle iscrizioni negli istituti professionali, sempre nelle classi prime.

Parola al dirigente. «Rispetto al dato lombardo e nazionale, nella provincia di Bergamo è più contenuto il fenomeno della licealizzazione delle scelte di iscrizione, in favore dell’istruzione tecnico-professionale. Va poi segnalato che a settembre, all’avvio dell’anno scolastico, si riscontra ogni anno un sensibile incremento di studenti frequentanti l’istruzione professionale ed i percorsi IeFp rispetto alle attuali prime scelte di iscrizione», commenta Patrizia Graziani, dirigente dell’Ufficio Scolastico Territoriale. «L’esito delle iscrizioni appare un buon risultato per la provincia di Bergamo, peraltro al secondo posto in Europa nel settore della manifattura e con una realtà artigianale vivace, ricca di esperienze di successo. Sui dati delle iscrizioni ha senz’altro influito in modo positivo il capillare e sinergico lavoro che il Tavolo territoriale per l’Orientamento sta conducendo da ormai sei anni a favore degli studenti delle scuole bergamasche e delle loro famiglie, proprio per favorire l’incontro tra mercato del lavoro e offerta di istruzione e formazione nella nostra provincia».

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