La Malpensata cambia volto

Lieto fine di un'epopea assurda Oggi la firma per l'ex gasometro

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Uno dei grandi misteri della città sta per lasciarci. Misteri, fatte le dovute proporzioni, degni dei grandi intrighi internazionali, delle disgrazie ammantate dal segreto di Stato, dei complotti (o pseudo tali) che hanno caratterizzato i passaggi politicamente più delicati della storia italiana. Perché non si capisce come una città famosa per l’operosità e l’efficienza possa continuare a interrogarsi e smarrirsi per decenni attorno a operazioni indispensabili e apparentemente elementari. Quell’area abbandonata tra la stazione, via Gavazzeni e il piazzale della Malpensata – con un appellativo dai connotati ben precisi, ex gasometro, ormai dai contorni mitici per l’odissea burocratica che incarna – non sarà più tale. La distesa accarezzata dagli sguardi melanconici di centinaia di migliaia di passanti troverà una destinazione. La più sensata e rapida, peraltro: il parcheggio a raso. Dalle tristi inferriate arrugginite sul muro bianco di via Don Bosco non più il Deserto dai Tartari, ma un cantiere da assaporare con la calma del pensionato: mani dietro la schiena, testa leggermente inclinata in avanti, apprezzamento (critico) per i lavori in corso.

Una firma attesa 24 anni. La testa leggermente inclinata in avanti, oggi alle 15.30 nella prestigiosa Sala Cavavalli di Palazzo Frizzoni, l’avranno anche il presidente dell’Inps Tito Boeri e il sindaco Giorgio Gori al momento dell’accordo storico. La riqualificazione dell’area dell' ex gasometro della Malpensata celebra il suo atto formale. Nero su bianco la concessione da parte dell’Inps dell’area di 12mila metri quadrati (quasi due campi da calcio) per la realizzazione da parte di Atb (che lo gestirà) del nuovo parcheggio da 298 posti auto, di cui 292 a uso pubblico e 6 per portatori di handicap. Centosettancinque saranno destinati alla sosta ad abbonamento, 117 a rotazione pubblica. Le tariffe saranno analoghe a quelle del parcheggio alla stazione autolinee: 1,40 euro all’ora e 1,20 euro per le ore notturne e nei festivi. Tariffa massima giornaliera? Dieci euro. Gli abbonamenti costano 50 euro al mese se non si lascia il mezzo di notte (altrimenti si arriva a 75). I pendolari pagheranno 40 euro. L’accordo ha effettuato il necessario passaggio in Giunta comunale e ha superato anche l’esame del Consiglio Comunale di Bergamo, dove il progetto è stato approvato quasi all’unanimità (Tremaglia e Gregorelli si sono astenuti).

 

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Bonifica in corso dallo scorso febbraio. La bonifica dell’area è cominciata lo scorso 23 febbraio ed è carico dell’Inps. Dopodiché partirà la realizzazione dell’opera, che dovrebbe richiedere 12 mesi, più altri due per il collaudo definitivo. Il parcheggio dovrebbe aprire a inizio 2018. L’investimento di Atb è di un milione e 700mila euro, la gestione è fissata per nove anni. All’Inps andrà un canone annuo di 70 mila euro che dovrebbe coprire le spese di bonifica sostenute nell’area: sfumato il riacquisto dell’area da parte del Comune, che non aveva i 4-5 milioni di euro necessari da mettere sul piatto. Sul piazzale della Malpensata resteranno un centinaio di posti auto, in seguito all’ampliamento del parco attualmente in corso. Basilare trovare una nuova sistemazione per il mercato del lunedì: lo spazio residuo tra via Carnovali e via Don Bosco non basta più. La bonifica è stata preceduta dall’analisi dei campioni di terreno e di acqua sotto la supervisione dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente. «Il ripristino di condizioni ambientali fisiologiche in un’area ampia e strategica per la città deve essere motivo di soddisfazione per tutti», aveva commentato Antonio Pone, direttore dell’Inps regionale.

 

1933

 

Tutto cominciò nel 1992. L’area era del Comune: l’ha venduta all’Inps nel 1992 per sei miliardi di lire. Avrebbe dovuto ospitare la nuova sede unica provinciale Inps-Inail. Ma non se n’è fatto nulla, evidentemente. L’area è rimasta una distesa incolta e maleodorante. Una storia pazzesca, tanto più che il Comune avrebbe dovuto tirare fuori il 50 per cento in più di quanto incassato vent’anni fa per riacquistare il terreno. Nel 2001 viene concesso il comodato gratuito a Palazzo Frizzoni, che traccia l’ipotesi di un parcheggio a pagamento. L’Inps punta i piedi: dà il comodato, ma vuole che il parcheggio sia gratuito. Per punizione, l’istituto di previdenza si vede presentare una cartella di oltre 200mila euro per Ici inevasa: un bel colpo assestato dall’allora sindaco Tentorio, professione commercialista. Ognuno combatte con le armi che ha a disposizione. Nel 2005 ci si riprova, ognuno dalle proprie posizioni. Sono tempi di vacche grasse e prende corpo l’ipotesi del riacquisto dell’area. Poi arriva la crisi, quella vera, e i milioni auspicati non ci sono più. Ora il vento è cambiato: l’Inps ha mostrato un dinamismo che finora era mancato, si è messo in gioco e ne ha tratto anche qualche soldino, oltre che un beneficio d’immagine notevole. Immagine che, del resto, era solo migliorabile.

La «svolta buona» con Gori. Lo slogan che fu di Renzi torna utile per Gori, che del resto è stato spin doctor dell’attuale presidente del Consiglio. Dopo Vicentini, Veneziani, Bruni e Tentorio, il bel Giorgio ce l’ha fatta. L’assurda storia di comodati d’uso gratuiti concessi e revocati, di sosta gratuita e non, di trattative infinite, bonifiche e cartelle Ici volge al termine. Dopo il sottopassaggio tra la stazione e il polo scolastico di via Gavazzeni, lieto fine per un’altra epopea bergamasca. Con un sospiro: alle storie assurde, anche se lente e dai colpi di scena un po’ troppo diluiti nel tempo, c’è che ci si affeziona.

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