i nostri eroi

L'infermiera di 22 anni di Dalmine che da venti giorni dorme per terra

Rossella quando torna a casa vive isolata, per tenere al sicuro la sua famiglia. Ha detto a suo fratello: «Mi fa male lo stomaco da tanti morti sto vedendo»

L'infermiera di 22 anni di Dalmine che da venti giorni dorme per terra
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di Laura Ceresoli

Da una ventina di giorni dorme e mangia per terra, isolata, indossando occhiali e una mascherina chirurgica per tutelare il resto della sua famiglia. Rossella è un'infermiera di Dalmine, ha 22 anni e da quasi un mese è protagonista, suo malgrado, di un calvario senza fine. Si era laureata lo scorso novembre ed era stata assunta in una struttura ospedaliera solo da un mesetto quando è scoppiata l'emergenza Coronavirus. La sua prima esperienza lavorativa si è così subito trasformata in una missione. Di certo lo scorso autunno, quando discuteva la sua tesi davanti alla commissione, non si sarebbe mai aspettata un simile epilogo.

Ogni giorno esce di casa con grande senso del dovere e spirito di sacrificio. E quando torna, il primo pensiero va ai suoi familiari che non solo non può abbracciare ma che preferisce non incrociare nemmeno tra le mura domestiche, per il timore di contagiarli. A raccontare questa anomala quotidianità è il gemello Lorenzo: «Mia sorella, infermiera neolaureata, si è trovata a combattere questa emergenza a pochi mesi dalla sua laurea. Sta affrontando turni di lavoro strazianti, dopo i turni poche parole, si rinchiude e cerca di accumulare più energie possibili per il giorno successivo. L’altro giorno è tornata dal lavoro con un’espressione disperata in volto e alla mia domanda “va tutto bene?” Lei ha risposto quasi in lacrime “mi fa male lo stomaco da tanti morti sto vedendo”. Se non volete farlo per voi stessi fatelo almeno per loro e restate a casa. A tutti gli infermieri, medici e assistenti sanitari grazie per quello che state facendo».

L’articolo completo e altre notizie su Dalmine alle pagine 28 e 29 del numero di PrimaBergamo in edicola fino al 2 aprile, oppure sull'edizione digitale QUI.

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