Lirica, una nota stonata dall'Atb Navetta in ritardo di 40 minuti

C’è un bel servizio offerto da Atb in collaborazione con Fondazione Donizetti per permettere a chi è in possesso di abbonamento per gli spettacoli della stagione lirica, in programma al Sociale, di accedere più agevolmente in Città Alta: un bus navetta che parte dal teatro Donizetti mezz’ora prima dell’inizio dello spettacolo. Un servizio giustamente pubblicizzato anche sulla pagina Facebook della Fondazione.
Cosa è accaduto. Domenica scorsa, però, come da cronaca offerta da L’Eco di Bergamo, la navetta è arrivata per Il flauto magico di Mozart (un successo, con le due repliche andate sold out) è arrivata in piazza Cavour alle 15.42, invece che alle 15. Nel frattempo al Teatro Sociale una voce dall’altoparlante informava che lo spettacolo sarebbe iniziato più tardi per permettere a tutti gli abbonati di raggiungere Città Alta. Non si poteva agire altrimenti, del resto. Così le luci in platea sono state spente alle 16.06 e non alle 15.30 programmate, tra le lamentele di spettatori e abbonati per ritardi e attese. «C’è stato un problema con gli autobus, ma è stato subito risolto – ammettono da Atb -. Una cosa eccezionale». «Sono molto dispiaciuta per quanto accaduto: sia per gli abbonati che hanno atteso al freddo, sia per chi ha aspettato in teatro e ha gentilmente compreso i motivi del ritardo che non dipendevano dall’organizzazione della Fondazione Donizetti», ha dichiarato sempre a L’Eco l’assessore alla Cultura Nadia Ghisalberti.








La segnalazione. «Vengo apposta a Bergamo dalla Valtellina ogni anno per vedere gli spettacoli della stagione lirica, e ogni anno mi devo confrontare con alcuni disservizi sulla gestione delle navette e sul parcheggio in convezione». A dirlo è un giornalista del Giornale di Sondrio – Centro Valle, che preferisce restare anonimo. La passione per l’opera lo porta nella nostra città, ma i disagi per gli abbonati non sarebbero nuovi, a suo dire. Altro esempio: la convenzione con il parcheggio sotterraneo in Piazza della Libertà. «Lo scorso anno per i titoli al Donizetti bisognava farsi vidimare il tagliando del parcheggio nella biglietteria del teatro. Ma in occasione degli spettacoli al Sociale, nessuno si era premurato di portare il timbro per la vidimazione in Città Alta. Quindi ci siamo dovuti pagare l’intero importo della sosta, tra l’altro molto salata».