le motivazioni

Litigio a Montello, fondamentali i testimoni per la condanna dell'uomo che speronò Monguzzi

Le loro versioni concordanti hanno consentito la ricostruzione dei fatti. Caduta del tutto l'ipotesi di provocazione avanzata dalla difesa

Litigio a Montello, fondamentali i testimoni per la condanna dell'uomo che speronò Monguzzi
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Sono stati i testimoni ad avere un ruolo fondamentale nella condanna a 14 anni del cinquantenne magazziniere accusato dell'omicidio volontario di Walter Monguzzi, l'osiense speronato a Montello il 30 ottobre 2022. La decisione venne presa il 18 dicembre 2023 dalla Corte d'Assise e ora ne sono state rese note le motivazioni. All'uomo vennero date attenuanti generiche prevalenti sulle aggravanti e venne invece assolto dalla guida sotto l'effetto di cocaina.

Tutti si sono accorti del litigio

Come riporta il Corriere Bergamo, i quattro testimoni hanno avuto il tempo di accorgersi del litigio in corso tra l'uomo alla guida della sua moto e quello sulla Fiat Panda dell'imputato, scontro «del quale si erano potuti ben rendere conto perché avvenuto nel momento in cui tutti erano fermi». I testimoni confermano che ci sia stata una forte, brusca, violenta sterzata inferta alla moto di Monguzzi e di un impatto tra i due veicoli a seguito di tale sterzata.

I calci per difendersi

Non solo, i quattro testimoni hanno concordano anche sul fatto che Monguzzi avesse scalciato contro la Panda, ma «con una condotta più difensiva che offensiva». Cade così la tesi della provocazione, sostenuta dalla difesa con l'avvocato Andrea Pezzotta. La ricostruzione offerta dai testimoni oculari è inoltre suffragata dai filmati delle telecamere della videosorveglianza, che avevano però il problema di essere incompleti proprio rispetto alla scena dell'impatto.

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