L’odissea in India verso il lieto fine: Siro Rossi in volo, questa sera sarà a Malpensa
Il casnighese bloccato a Puri dallo scorso gennaio finalmente sulla via del ritorno. Provvidenziale l'ospitalità della famiglia di un amico locale, ma tempi infiniti per burocrazia, lockdown, proteste popolari ed addirittura l'arrivo di un ciclone
di Giambattista Gherardi
Da oltre quattro mesi era bloccato in India, nella città santa di Puri nello stato federale di Orissa, in una situazione complicata progressivamente da pandemia, lockdown, proteste popolari, burocrazia e, tanto per gradire, anche da un ciclone. Siro Rossi, 58 anni di Casnigo, è finalmente sulla via del ritorno. Dopo essersi imbarcato a Bhubaneswar (capitale dell’Orissa) per la capitale Dehli, è salito alle 12.30 (ora indiana, tre ore e mezza in più dell’Italia) su un volo organizzato per il rimpatrio di altri italiani rimasti bloccati come lui. L’arrivo a Malpensa è previsto per le 19.50 di lunedì 8 giugno. Siro Rossi era arrivato a Puri a gennaio, invitato da un amico di vecchia data (foto di apertura) che in India doveva riparare i danni alla propria abitazione causati da un ciclone. Da settimane Siro era costretto a vivere barricato nella casa di Ashok Kumar Sharma (l’amico indiano nel frattempo rientrato in Austria, dove vive da anni), con non pochi timori per le possibili ritorsioni locali che vedevano “in quell’italiano” una sorta di possibile untore.
«A fine febbraio - aveva raccontato Siro al nostro sito - lo scenario è cambiato improvvisamente. Le notizie che arrivavano dall’Italia disegnavano un quadro drammatico, con blocco dei voli aerei. Improvvisamente ero diventato agli occhi di tutti una persona pericolosa. Il proprietario dell’hotel in cui ero alloggiato mi ha intimato di andarmene, per paura di ritorsioni. Finisco per chiedere ad Ashok (rientrato in Europa) di poter utilizzare la sua casa, nonché un telefono che mi fa da hotspot per collegarmi ad internet». Per Siro ci sono difficoltà oggettive, a cominciare dall’indisponibilità di batterie di ricambio per gli apparecchi acustici di cui è dotato, che lo costringono a comprendere poco e male anche i necessari contatti con il consolato di Calcutta e l’ambasciata italiana a Dehli. La burocrazia esasperante e il lockdown imposto dalle autorità indiane, unito alle proteste popolari, dilatano i tempi e l’irritazione di Rossi, che in alcuni videomessaggi mostra particolare, e per certi versi giustificata, tensione.
Se tutto questo non bastasse, sull’area di Calcutta si scatena nelle ultime settimane anche la furia del ciclone Amphan, che per fortuna risparmia la zona di Puri. Per sostenere Siro Rossi nei contatti con le autorità locali e italiane si muove anche il parlamentare bergamasco Daniele Belotti e si arriva finalmente al sospirato volo di rientro. Da sottolineare la vicinanza e l’aiuto, anche economico, di molti amici della Val Gandino, che hanno garantito a Siro una forte e costante vicinanza morale attraverso i social. Ora il ritorno a casa, i racconti a parenti e amici e, per fortuna, la ripresa di una sospirata quotidianità domestica.