gli sviluppi dell'inchiesta

Ai domiciliari due commercialisti bergamaschi vicini alla Lega

Si tratta di Alberto Di Rubba, commercialista revisore contabile della Lega in Senato, e Andrea Manzoni, che svolge lo stesso ruolo alla Camera

Ai domiciliari due commercialisti bergamaschi vicini alla Lega
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Gli sviluppi dell’inchiesta condotta dalla Procura di Milano sui fondi utilizzati per l’acquisto della sede di Lombardia Film Commission (società di Regione Lombardia che si occupa di promozione cinematografica) toccano anche Bergamo: tra i quattro indagati arrestati e finiti agli arresti domiciliari nella giornata di giovedì 10 settembre ci sono anche i due commercialisti bergamaschi Alberto Di Rubba, commercialista revisore contabile della Lega in Senato, e Andrea Manzoni, che svolge lo stesso ruolo alla Camera.

Ai domiciliari si trovano anche Michele Scillieri e Fabio Barbarossa accusati a vario titolo, come i due commercialisti orobici, di peculato, turbata libertà nella scelta del contraente e sottrazione fraudolenta di pagamento delle imposte. Sempre per la stessa vicenda, da luglio, si trova nel carcere di San Vittore anche Luca Sostegni, presunto prestanome di Scilieri, arrestato mentre stava per fuggire in Brasile dopo aver ricattato e tentato di estorcere 30mila euro ai tre commercialisti, minacciandoli di rivelare ciò che sapeva.

L’inchiesta vuole far luce in merito all’appalto che ha portato all’acquisto nel 2017 di un capannone a Cormano, nell’hinterland a nord di Milano, che sarebbe stato spinto da Di Rubba il quale, fino al 2018, presiedeva la Lombardia Film Commission su indicazione della Lega. L’immobile era stato acquistato l’anno prima dall’Immobiliare Andromeda, società amministrata da Fabio Barbarossa, per 400 mila euro e rivenduto pochi mesi più tardi al doppio del prezzo proprio alla Lombardia Film Commission.

Gli 800mila euro di fondi pubblici, secondo la procura, sarebbero poi stati suddivisi attraverso diversi rivoli al fine di farli ritornare per la maggior parte nelle tasche dei tre commercialisti, per i quali gli inquirenti ipotizzano anche il reato di riciclaggio. Inoltre nel corso delle indagini sarebbero emerse ulteriori strutture societarie complesse, messe in piedi da Di Rubba e Manzoni, grazie alle quali sarebbero avvenuti trasferimenti di denaro in Svizzera. Mentre l’inchiesta prosegue la Lega, tramite il suo ufficio stampa, ha fatto sapere di essere «assolutamente tranquilla, finirà in nulla come tante altre inchieste in cui si cercavano soldi in Russia, in Svizzera o in giro per il mondo, che non c’erano».

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