Lombardia, i dati dicono che potremmo passare in zona arancione dal 12 aprile
Rt, incidenza e chiamate al 118 sono in costante calo e mostrano miglioramenti che potrebbero portare la Cabina di regia romana a decidere, venerdì 9 aprile, per il passaggio nella fascia di restrizioni inferiore
«Lasciare la zona rossa, spero per sempre»: era questo l'augurio, espresso nel giorno di Pasqua, dal governatore lombardo Attilio Fontana. A pochi giorni di distanza, la Lombardia pare essere in procinto di lasciare davvero la zona rossa e la speranza di tutti è, ovviamente, che l'augurio del presidente regionale possa avverarsi. Intanto, però, tocca attendere il solito verdetto del venerdì, per capire se già da lunedì 12 aprile la Lombardia possa finalmente tornare almeno in arancione.
Indice Rt lombardo da zona gialla
L'indice Rt lombardo è già da tempo sotto la soglia "rossa" di 1.25. Anzi, già da quindici giorni è addirittura sotto la soglia "arancione" dell'1 e attualmente è a quota 0.76. Un dato buono, ma che da un mese a questa parte non basta più per poter passare in una fascia di restrizioni meno severe. Già con il precedente decreto, infatti, il Governo ha previsto un automatismo che prevede l'ingresso automatico in zona rossa quando l'incidenza settimanale di casi ogni centomila abitanti è sopra 250. L'incidenza, infatti, seppur non sia un parametro precisissimo, è "attuale", mentre l'Rt, seppur più preciso, fotografa la situazione di circa dieci giorni fa.
Incidenza giù, Bergamo a 158
L'incidenza della Lombardia è in discesa ormai da oltre due settimane e, oggi, è a quota 216. Un dato importante, perché lo scorso venerdì, 2 aprile, era invece ancora a 258 casi ogni centomila abitanti, sopra la soglia critica. Il fatto che oggi sia sotto i 250 casi e, soprattutto, che sia in continua discesa, potrebbe effettivamente convincere la Cabina di regia di Roma a riportare la Lombardia in zona arancione.
Del resto, come mostrano i grafici elaborati dal dottor Paolo Spada dell'Humanitas di Rozzano e quotidianamente aggiornati, quasi tutte le province lombarde sono sotto la soglia d'incidenza dei 250 casi settimanali ogni centomila abitanti, con le sole Brescia (267) e Mantova (286) ancora sopra, seppur in discesa dopo i picchi elevatissimi toccati da un mese a questa parte. Bergamo si conferma tra le province messe meglio, con un'incidenza di 158 casi settimanali ogni centomila abitanti. Anche Milano, con un'incidenza di 183, preoccupa sempre di meno.
Le chiamate al 118
Infine, regala ottimismo anche un altro parametro, che sin dalla prima ondata viene tenuto in considerazione per capire qual è l'andamento del contagio: le chiamate al 118 per motivi respiratori o infettivi. La media regionale è in calo costante dopo i picchi rilevati a metà marzo e, concentrandoci sui dati della centrale operativa al Papa Giovanni XXIII, che si occupa delle province di Bergamo, Brescia e Sondrio, negli ultimi sette giorni la media è di un centinaio di chiamate, dopo aver toccato il 14 marzo il picco (di questa ondata almeno) di 161 chiamate.