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Zona gialla da lunedì e non da domenica, la rabbia dei ristoratori: «Un altro danno enorme»

Gli esercenti bergamaschi avevano già iniziato a raccogliere le prenotazioni per la giornata di domenica. Poi la doccia fredda. L'appoggio di Fontana e Gori

Zona gialla da lunedì e non da domenica, la rabbia dei ristoratori: «Un altro danno enorme»
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Prima l’inattesa (e gradita) sorpresa del cambio di colore. Poi, pochi minuti dopo, la parziale rettifica: la Lombardia diventerà zona gialla ma non da domani (domenica 31 gennaio), come ipotizzato in un primo momento e come sempre avvenuto, bensì da lunedì 1 febbraio. Una doccia gelata per tutti i ristoratori, che avevano già iniziato a raccogliere le prenotazioni per la giornata di domenica.

Tra i primi a esporre l’amarezza degli esercenti, visto lo slittamento dell’ingresso in zona gialla, è stato il presidente Attilio Fontana. «A differenza delle situazioni antecedenti, la zona gialla scatterà lunedì e non domenica - ha scritto sui social -. Non ci resta che prenderne atto perché la decisione è sopra la nostra testa e al di là delle nostre volontà. Sicuramente penalizzate le tante attività già pronte a ripartire da domenica».

Un pizzico di rammarico per l’ulteriore attesa dell’allentamento delle restrizioni è stato espresso anche dal sindaco Giorgio Gori. Il primo cittadino si è detto felice per la zona gialla, ma pone un quesito: «Perché a partire da lunedì e non da domenica com’è sempre accaduto? Un giorno può apparire un dettaglio, ma per chi non lavora da settimane (baristi e ristoratori, ndr) è un’eccezione difficilmente comprensibile».

Particolarmente critico anche Oscar Fusini, direttore di Ascom Bergamo, che ha definito la scelta di non riaprire domenica un «grave errore del ministro. Il danno di questo aspetto formale è enorme per il settore».

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