Il marito resta l'unico indagato

L'omicidio di Seriate resta un giallo Gli inquirenti cercano un movente

L'omicidio di Seriate resta un giallo Gli inquirenti cercano un movente
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Una nuova perquisizione, arrivata a distanza di una decina di giorni dalla precedente. Gli inquirenti continuano ad indagare sul delitto di Gianna Del Gaudio, l'ex professoressa di 63 anni assassinata alle 00.43 del 27 agosto nella sua villetta di via Madonna delle Nevi a Seriate. A fine settembre, gli investigatori si erano concentrati sulla casa di Paolo Tizzani, figlio della vittima e residente a poche decine di metri dal luogo del delitto. Più precisamente, i Carabinieri avevano perquisito la stanza della villetta dove ora vive Antonio Tizzani, 68 anni ex ferrovieri e marito della Del Gaudio, attualmente unico indagato (ma a piede libero) di questa lunga e complicata inchiesta. Quel giorno, in un marsupio di proprietà dell'uomo, gli inquirenti avevano rinvenuto un coltello compatibile con l'arma del delitto, ma per avere ulteriori certezze bisogna attendere gli esiti degli esami dei Ris di Parma, ancora in corso. E così gli investigatori stanno continuando a vagliare ogni possibile pista.

 

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Il 4 ottobre sono tornati sul luogo del delitto. Nell'abitazione, ancora sotto sequestro, i Carabinieri hanno prelevato diversi oggetti di proprietà della vittima. Più precisamente: tre cellulari, un tablet, dei regali che aveva acquistato nell’ultima vacanza fatta con il marito tra Campania (sua terra di origine) e Puglia e alcuni manoscritti. Questi ultimi, stando a quanto riportato dal Corriere della Sera Bergamo, sarebbero lettere e biglietti che la vittima conservava e che aveva ricevuto da persone al di fuori della cerchia familiare. I regali, invece, altro non sarebbero che alcuni profumi di marca, molto costosi, che la donna voleva consegnare ad amici e familiari. Alla perquisizione ha assistito anche lo stesso Tizzani, accompagnato dal suo legale Giovanna Agnelli. Né l'uomo né l'avvocato hanno voluto rilasciare dichiarazioni alla stampa presente al di fuori dell'abitazione.

 

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Il motivo di questa nuova perquisizione è semplice: ancora non c'è un movente chiaro in questo terribile omicidio. La versione fornita da Tizzani, ovvero di un ladro incappucciato che si era intrufolato nella loro abitazione a avrebbe sgozzato la moglie prima di vedere lui e fuggire, non convince gli inquirenti. Sebbene le forze dell'ordine abbiano infatti compiuto diversi accertamenti, non sono risultati elementi in grado di confermare questa versione dei fatti. Allo stesso tempo, però, anche l'opzione che possa essere stato l'ex ferroviere a uccidere la donna presenta ancora diverse ombre. Una su tutte: l'assenza del movente. La sera dell'omicidio, infatti, i coniugi Tizzani avevano invitato a cena il figlio Paolo e la sua compagna Alessandra e, stando alle loro testimonianze, non c'erano state tensioni di alcun tipo. Se qualcosa è successo, è avvenuto nella mezz'ora circa trascorsa tra la fine della cena e il ritrovamento del corpo senza vita di Gianna Del Gaudio. Le forze dell'ordine stanno scavando a fondo nella vita privata della coppia per cercare di rinvenire qualche dettaglio in grado di risolvere il giallo. Proprio la perquisizione del 4 ottobre ha avuto il là dall'analisi dell'estratto conto della carta di credito della donna, dove risultavano ingenti spese in profumi. In realtà, a quanto pare, Tizzani era a conoscenza di questi acquisti. Inoltre gli stessi inquirenti avrebbero escluso una relazione extraconiugale da parte della donna.

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