Lo stop dell’Aifa al vaccino AstraZeneca arriva in un momento in cui sarebbe invece fondamentale accelerare sulle vaccinazioni. L’Italia purtroppo è indietro rispetto ad altri Paesi e sta cercando di recuperare rivedendo il proprio piano e tentando di far arrivare più dosi dall’Europa.
In questa situazione, il nuovo commissario all’emergenza Covid, il generale Francesco Figliuolo, si è dovuto confrontare con il problema delle dosi residue, cioè quelle che avanzano a fine giornata dalle somministrazioni e che non è possibile conservare oltre.
In un’ottica in cui i vaccini che la nostra nazione ha ricevuto sono ancora pochi e non vanno sprecati, Figliuolo ha perciò firmato oggi, martedì 16 marzo, un’ordinanza con cui dispone che «le dosi di vaccino eventualmente residue a fine giornata, qualora non conservabili, siano eccezionalmente somministrate, per ottimizzarne l’impiego evitando sprechi, in favore di soggetti comunque disponibili al momento, secondo l’ordine di priorità individuato dal menzionato Piano nazionale e successive raccomandazioni».
Di conseguenza, saranno somministrate a categorie con priorità che abbiano la possibilità di presentarsi sul luogo di vaccinazione il giorno stesso. Un passo avanti rispetto alle osservazioni delle settimane scorse relativamente a delle dosi che erano andate sprecate proprio perché non somministrate in tempo e poi scadute. Una perdita notevole per un Paese, il nostro, che non dovrebbe sprecarne neanche una.
Attualmente in Italia i vaccini distribuiti alle regioni sono stati 8.597.500, quelli somministrati 6.853.263, cioè il 79,7 per cento del totale, mentre a ricevere la seconda dose sono state 2.054.625 persone, numero chiaramente in continua crescita. La Lombardia ha ricevuto 1.414.040 dosi e ne ha somministrate 1.061.058, cioè il 75 per cento del totale (dati sito ufficiale del Governo italiano, ndr).