Attenzione, immagini forti

Lupi in Val Seriana? Allevamenti brutalmente attaccati fra Clusone e la Val Gandino

Segnalate carcasse di bovini fra gli alpeggi ai confini di Gandino, Clusone e Rovetta. Moioli: «Affrontare il problema da subito»

Lupi in Val Seriana? Allevamenti brutalmente attaccati fra Clusone e la Val Gandino
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di Giambattista Gherardi

Le immagini sono piuttosto crude e non necessitano di troppi commenti (fate attenzione, dunque, a continuare la lettura), ma sono destinate a suscitare allarme e discussioni. Potrebbe essere opera di un branco di lupi l'attacco portato a termine il 22 settembre nella zona del monte Fogarolo, nel comprensorio montano dove si incrociano i confini dei comuni di Gandino, Clusone e Rovetta.

Le carcasse degli animali evocano, in maniera inequivocabile un attacco cruento. Da stabilire se opera di cani selvatici o lupi. Sul tema c'è da registrare il commento di Giancarlo Moioli, già funzionario della Comunità Montana Valle Seriana ed esperto della realtà territoriale vallare.

«Sono immagini - scrive Moioli - che lasciano senza parole. Già pare di sentire affermazioni del tipo: "A ma voi politici finitela di fare storie. La biodiversità si sta riprendendo i suoi spazi. Dobbiamo rispettare i grandi predatori che tornano". No. Rispetto per ogni forma di vita. Ma questa è una sconfitta. Io continuo a stare con chi, prima di di ogni calcolo economico, continua a prendersi cura dei nostri alpeggi, delle terre alte. Con i nostri agricoltori, allevatori, alpeggiatori. Quando se ne andranno loro non ci sarà più nessuno».

Moioli continua: «Quando saranno via loro avremo perso secoli di tradizione e di presenza. Basta fare finta di nulla. Questo è  un problema. Basta teorie e filosofie affascinanti. Serve trovare equilibrio e risposte. Nessuno pratica un'attività economica pensando a incentivi e risarcimenti. Solo passione e richiesta di continuare a vivere il nostro territorio. È  fuori moda, lo so. Ma quando tradisci la tua terra tradisci te stesso. Non neghiamo il problema. Affrontiamolo insieme, con concretezza ed esame di realtà. Esiste un ordine di priorità: l'uomo e le sue tradizioni prima di tutto».

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