Il giovane Spiderman clandestino che Macron ha accolto all'Eliseo

«Bravò» gli ha detto il presidente Emmanuel Macron appena Mamoudou Gassama ha fatto il suo ingresso nel grande salone dell’Eliseo. Mamoudou è il ragazzo del Mali di 22 anni che qualche giorno fa si è reso protagonista di un’impresa che ha tenuto incollati ed emozionato milioni di internettiani in tutto il mondo. L’impresa orma la conosciamo tutti: Mamoudou si è arrampicato a mani nude sulla facciata di un palazzo della periferia parigina per salvare un bambino che giocando aveva scavalcato la ringhiera del balcone di casa sua al quarto piano.
Il viaggio da clandestino. L’impresa gli è riuscita, il bambino è stato salvato. E ora anche la vita di Mamoudou è completamente cambiata. Lui è arrivato in Francia nel settembre 2017. Veniva da un piccolo villaggio, Yaguine. In questi mesi ha vissuto in un alloggio di fortuna a Montreuil, vicino a Saint-Denis, insieme al fratello maggiore Birama. «Abbiamo dormito uno sull’altro», ha raccontato il ragazzo a Macron. Ha spiegato di essere arrivato in Francia nella speranza di potersi costruire una vita. Un viaggio lungo e drammatico, iniziato addirittura nel 2013. «In Mali non avevo niente né nessuno che mi aiutasse. Mio padre non c’era». Così ha seguito la rotta dei migranti attraverso Burkina Faso e Niger e approdando in Libia. Di qui la traversata verso l’Italia. «Ma lì non conoscevo nessuno», ha detto. Così Mamoudou da clandestino ha attraversato la frontiera francese per raggiungere il fratello a Parigi e vivere con lui in quello spazio di 15 metri quadri, cercando di guadagnare lavorando in nero come operaio edile.
Il dramma di un altro. Anche il bambino che si era esposto era figlio di immigrati, originari delle isole Reunion. Era in casa da solo perché la madre era temporaneamente tornata in patria mentre il padre era uscito a fare la spesa. Ma, come l’inchiesta ha messo in rilievo, aveva perso tempo fermandosi a giocare a Pokemon Go: ragione per cui le autorità lo hanno denunciato per mancata cura del minore e hanno affidato temporaneamente il bambino ai servizi sociali. Quindi per un immigrato la cui vita decolla, ce n’è un altro invece che deve fare i conti con il dramma del figlio allontanato da casa...
Il grazie della Francia. Ma in questa vicenda è certamente la buona notizia a prendere il sopravvento nella percezione di tutti. Infatti per intervento di Macron Mamoudou Gassama avrà i suoi papiers, cioè i permessi di soggiorno per restare in Francia. Non solo. Date le sue evidenti doti e il suo coraggio, gli è stato proposto di entrare nei pompieri. «Lei è stato un esempio, perché milioni di cittadini hanno visto quello che lei ha fatto», gli ha detto Macron. «Per questo è normale che la nazione le sia riconoscente». Il presidente ha mobilitato subito il suo ministro degli Interni, Gérard Colomb, perché la procedura di naturalizzazione venga conclusa nel più breve tempo possibile.
Quanto a lui, l’uomo ragno che ha salvato il piccolino, è di poche parole. «Quando ho visto il pericolo, non ho pensato a niente, ho pensato solo a salvarlo. E, grazie a Dio, ci sono riuscito». E poi ha ammesso: «Quando sono finalmente riuscito a salire e a metterlo in salvo, sono scoppiato a piangere».