«Manca solo il rientro in aereo»: vicino il ritorno a Casnigo di Siro Rossi, bloccato in India
Inghippi burocratici superati, per il 58enne manca solo il viaggio di ritorno nei prossimi giorni. «Grazie all'onorevole Daniele Belotti, al Consolato di Calcutta e a tanti amici che dall'Italia mi hanno sostenuto»
di Giambattista Gherardi
Un messaggio carico di speranza per un lieto fine cui ormai manca soltanto il sigillo del viaggio di ritorno. Sembra volgere al termine in India la vicenda di Siro Rossi, 58 anni, bergamasco di Casnigo, arrivato a gennaio nella città santa di Puri, nello stato federato di Orissa, e lì bloccato dallo scorso marzo, quando anche nello stato asiatico è scattato il lockdown.
Lunedì 11 maggio Rossi ha inviato un messaggio all’onorevole Daniele Belotti, adoperatosi con le autorità italiane e indiane per sbloccare l’intricata questione burocratica relativa al rinnovo del visto. Un segnale positivo atteso da parenti e amici in Italia, ribadito anche sul profilo Facebook del casnighese: «Grazie al buon lavoro del Consolato di Calcutta - scrive Rossi -, le autorità indiane mi hanno rilasciato il permesso per lasciare il Paese e appena apriranno i cieli mi prenoto un volo di rientro. Grazie all’onorevole Belotti per il tempestivo e disinteressato aiuto e vicinanza in questa vicenda che ormai si stava aggrovigliando su se stessa. Grazie a tutti Voi cari amici che mi siete stati vicino e aiutato. Ricordo che il Consolato sempre si è adoperato per aiutarmi e mi è sempre stato vicino. Purtroppo il sistema operativo utilizzato dall’ufficio immigrazione indiano ha creato molti problemi a molte persone intrappolate qui. Bene che tutto sia andato a buon fine. Molte Grazie a tutti». Ora c’è da attendere la riapertura dei voli aerei (New Dehli è dichiarata zona rossa) per ritornare in Val Gandino.
Tutto era iniziato il 21 gennaio, quando Siro Rossi era atterrato all’aeroporto di Nuova Dehli accolto dall’amico Ashok Kumar Sharma (con lui nella foto di apertura), conosciuto sin dagli anni ’90. Ashok vive in Austria da anni ed era rientrato in India per sistemare i danni che il tifone estivo aveva causato alla sua casa. Rossi ha pensato di unire al dilettevole di una vacanza l’utile di dare una mano e ha organizzato il viaggio. A fine febbraio le notizie dall’Italia relative alla pandemia disegnavano un quadro drammatico, con progressivo blocco dei voli. Ashok riesce a rientrare in Austria, mentre Siro resta in India, cacciato dall’hotel in cui alloggia (che teme ritorsioni in quanto l’italiano viene visto come “untore”) e con gli auricolari, necessari a correggere il suo importante deficit uditivo, fuori uso. Trova riparo («Ho temuto per la mia vita», ha raccontato) nella casa di Ashok, utilizzando un telefono come hotspot per internet. Da lì l’appello rilanciato attraverso PrimaBergamo e poi ripreso dagli altri media, le vicissitudini burocratiche e la forte preoccupazione, ora fortunatamente svanita.