La Procura di Bergamo chiede rinforzi per l'inchiesta Covid, ma dal Csm nessuna risposta
All'indagine al momento sta lavorando un pool di quattro pubblici ministeri, cui si aggiunge il procuratore aggiunto Maria Cristina Rota
All’inchiesta legata al Covid, articolata su più filoni e dai risvolti anche internazionali, sta lavorando un pool di quattro pubblici ministeri bergamaschi, cui si aggiunge il procuratore aggiunto Maria Cristina Rota. Addirittura dei quattro magistrati presenti nel pool, uno andrà per alcuni mesi alla procura militare di Verona, un secondo si assenterà per motivi personali.
Un organico troppo esiguo per condurre le indagini secondo il procuratore di Bergamo Antonio Chiappani, che ha scritto al Csm per chiedere l’invio in città di rinforzi e, nello specifico, di quattro magistrati ordinari in tirocinio.
Si tratta di magistrati assegnati in base alla carenza di personale delle procure: quella di Bergamo ha 14 pm in servizio su 18 in pianta organica, e 12 vice procuratori onorari su 18. Tuttavia, come riporta Corriere Bergamo, questa richiesta è caduta nel vuoto, senza ottenere alcuna risposta.
Un silenzio che lascia con l’amaro in bocca, soprattutto perché la Bergamasca è stato il territorio più colpito dai contagi e l’inchiesta condotta dai magistrati bergamaschi spazia dal mancato aggiornamento del piano pandemico nazionale, alla sua mancata applicazione, alla mancata istituzione della zona rossa in Val Seriana a marzo dell’anno scorso.
La necessità di un aiuto, per rimpolpare le fila di chi indaga sulle eventuali responsabilità legate alla diffusione del Covid nella nostra provincia, è stata ribadita in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario. Un concetto che è stato ripreso, tra l’altro, anche dal procuratore generale di Brescia Guido Rispoli.